Formula 1 | Fernando Alonso: “Lasciare la McLaren nel 2007 fu uno sbaglio”

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© McLaren Press Area

Nonostante abbia detto addio alla Formula 1, Fernando Alonso continua a essere uno dei piloti che continuano a far parlare di sé, in positivo o in negativo. Del resto fu lo stesso Oscar Wilde a coniare la l’aforisma “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli“.

Fin dai suoi inizi nella massima categoria del Motorsport, Fernando Alonso è stato uno dei piloti più osservati e amati e nel 2019, per la prima volta dopo diciotto anni, non sarà al via, sulla griglia di partenza del Gran Premio d’Australia. Proprio in quelle ore lo spagnolo sarà di ritorno dalla 1000 Miglia di Sebring che, assieme alla 24 Ore di Daytona, vinta una settimana fa, rappresenta uno dei grandi classici dell’endurance a stelle e strisce.

Sarà un peccato che una personalità carismatica, e soprattutto un pilota che potrebbe dare ancora tanto alla Categoria, come Fernando Alonso non si trovi sulla griglia di partenza a Melbourne il prossimo 17 marzo. Anche se lo spagnolo ha sempre ammesso di non avere rimpianti a riguardo del suo trascorso in Formula 1, qualche errore di valutazione c’è stato: “Sono una persona fortunata. Conosco piloti di talento che non sono mai riusciti a guidare una monoposto di Formula 1, che hanno problemi di denaro, che non hanno avuto questa opportunità – ha raccontato l’iberico in esclusiva a Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera – Poteva andare meglio? Forse. Sfortuna? Talvolta. Ho commesso qualche sbaglio come lasciare la McLaren nel 2007 o pensare che la Honda potesse essere più competitiva. Non guardo indietro“.

Una cosa è certa. Il pilota spagnolo potrebbe dare ancora tanto a livello professionale alla classe Regina del Motorsport e per questo motivo la speranza di vederlo ancora su una Formula 1 non si spegne: “Ho sempre detto hasta luego, arrivederci. In Formula 1 non c’erano le condizioni per vincere. Anche se per il 2020 non ho ancora programmi, vincere un terzo titolo sarebbe la gioia più grande. Finché uno si sente forte non c’è bisogno di pensare all’età. Corri fino a quando ti accorgi che qualcuno va più forte di te. Può accadere a 25 come a 48. L’età non c’entra niente“.