Formula 1 | Ericsson: “Risultato frutto del duro lavoro, ma Charles è molto forte”

Ericsson esulta dopo i punti del Bahrain

© Alfa Romeo, Press Area

La nona posizione ottenuta dall’Alfa Romeo Sauber in Bahrain è stata un’autentica sorpresa per tutti, Marcus Ericsson è riuscito a condurre egregiamente una strategia basata su un solo stop. Chi si aspettava un Leclerc subito pronto a dominare il pilota svedese ha dovuto velocemente ricredersi.

E’ lo stesso pilota monegasco a sottolineare quanto l’ex Caterham sia competitivo e spesso sottovalutato dagli stessi addetti ai lavori: “Onestamente penso che sia un ottimo pilota”, ha detto Leclerc a Motorsport.com. Ha una brutta reputazione ma non credo che se la meriti, a Melbourne e nel Bahrain è stato molto veloce, batterlo è difficile, questo è comunque un aspetto positivo per me, posso imparare molto da lui.”

“Nell’ultima gara abbiamo provato una strategia diversa, volevamo concludere con un solo stop quindi ci abbiamo provato, ma non ha funzionato e l’ho pagato a caro prezzo visto che il mio compagno di squadra ha ottenuto punti con una strategia normale.”

Soddisfazione da parte dello svedese che arriva da un inverno particolarmente duro, vista la sua altezza, per non pagare troppo a livello di peso si è dovuto sottoporre ad una dieta ferrea: “E’ stato un inverno difficile per me, ma ho lavorato duro.”

“In tutta la mia carriera in F1 ho avuto uno svantaggio di peso con il mio compagno di squadra: è difficile da superare, si cerca di dirlo alle persone, ma in realtà non lo prendono in considerazione.”

Charles è il compagno di squadra più forte che abbia mai avuto. È molto, molto veloce, ma sento di aver fatto un passo in avanti. Vedo questa come la mia grande opportunità per mostrare cosa posso fare e quanto sono migliorato negli anni come pilota.”

“È un grande sollievo perché ho avuto alcuni anni molto difficili”, ha affermato Ericsson. “Puoi sentire un peso sollevato dalle tue spalle perché anche se sai che la macchina non è in grado di segnare punti, è quello per cui siamo qui.”