Formula 1 | Ecclestone, lancia la sua idea rivoluzionaria del Circus

Cambiare la Formula 1? Secondo il suo patron, Bernie Ecclestone, sì è possibile. Come? Ce lo rivela proprio Mr. E in un’intervista per il ‘Sunday Times’ e per la rivista tedesca ‘Auto, Moto und Sport’.

Bernie Ecclestone, lancia la proposta di cambiare format e regole che secondo lui negli ultimi tempi non attraggono più lo spettatore, e rendono frustrante il gran premio da parte dei piloti e non solo. Ed è proprio dopo il Gp Brasile, che nella testa di Mr. E frullava una sua idea, che ha rivelato durante questa intervista.

“Gli ascolti sono saliti in Brasile, abbiamo avuto una gara lunga con tanta pioggia e qualche incidente ma ci sono state due partenze per colpa delle bandiere rosse e la gente si è sintonizzata. Dobbiamo rivedere il concetto tradizionale di un’unica gara lunga. Due gare da 40 minuti, con una pausa di altri 40 minuti in mezzo per intervistare i piloti e lavorare sulle auto, potrebbero essere più attrattive per spettatori e sponsor. Le macchine si qualificherebbero al solito il sabato per gara 1 e sulla base di questa stilare la griglia per la seconda con monoposto più leggere e più veloci. Ma non so se abbiamo il coraggio di cambiare, i tempi cambiano ed è qualcosa a cui dobbiamo guardare” – ha così dichiarato Ecclestone.

Poi un commento sulle norme di gara: “Il libro delle regole dovrebbe essere intitolato ‘Non correte’. Sono scritte in un modo così complicate che nessuno, nemmeno i piloti, sanno quale sia la cosa giusta da fare. Troppi piloti si lamentano via radio al primo segnale di pressione o di contatto, loro sono i primi a essere frustrati e così anche gli spettatori e il sottoscritto. È folle, le regole di oggi rallentano tutto, impediscono ai piloti di fare quello che gli viene naturale. Dobbiamo far sì che i piloti possano gareggiare correttamente con più facilità anche se spesso mi chiedo se questi ragazzi siano lì per gareggiare o solo per guidare una macchina da Formula 1”.

Proseguendo l’intervista, l’86enne patron del Circus, parla del futuro delle scuderie e di alcuni Gran Premi, tra cui quello di Singapore. “Potrebbe anche succedere che un giorno Mercedes e Ferrari decidano di andarsene ma se le gare fossero migliori, non sarebbe uno scenario così terribile. Dobbiamo aspettarci che i costruttori possano lasciarci com’è successo con Honda, BMW e Toyota. Quando la Formula 1 ha fatto il lavoro per loro, se ne vanno, non c’è gratitudine. E lo stesso vale per gli organizzatori. Guardate a quello che abbiamo fatto per Singapore. È vero che il Gp gli è costato molti soldi ma anche noi gliene abbiamo dati tanti. Singapore ora è più di un aeroporto e siccome credono di aver raggiunto il proprio obiettivo, non vogliono più la F1”.

Infine, ecco cosa ha rivelato sul suo futuro con l’entrata della nuova proprietà: “Se la Liberty Media avrà acquistato le azioni e il diritto di voto, potrà fare e cambiare quello che vuole, anche buttarmi fuori. Sono un manager e come tale posso essere licenziato in qualsiasi momento. Paura? Non ho paura di niente”.