Formula 1, blackout dei social media nel weekend di Portimao
Nel weekend di Portimao si spengono i canali social di diversi piloti, per supportare la lotta al razzismo e agli abusi della rete
Un segnale importante, quello che la Formula 1 ha scelto di lanciare nel fine settimana di Portimao. Seguendo la scia della Premiere League, il Circus si schiererà contro la lotta al razzismo e agli abusi online, supportando il boicottaggio dei social media. Ciò che sta alla base di questa iniziativa è la richiesta, da parte di diverse personalità del mondo dello sport, di porre fine a commenti denigratori e razzisti, che molto spesso vengono veicolati proprio attraverso le piattaforme online.
Anche se non si escludono altre adesioni nel corso della giornata, ad aver già preso posizione sono stati diversi piloti:
- Lewis Hamilton
- Charles Leclerc
- Esteban Ocon
- George Russell
- Lando Norris
- Nikita Mazepin
- Nicholas Latifi
- Daniel Ricciardo
- Valtteri Bottas
IMPEGNO IMPORTANTE PER LA FORMULA 1
Dal canto suo, il Circus ha dichiarato di appoggiare questa iniziativa e di essere sempre attivo nel cercare di combattere questo tipo di attività. In particolar modo, la Formula 1 ha assicurato di monitorare continuamente i canali social, denunciando eventuali commenti razzisti o istigazioni alla violenza o all’odio. “Siamo assolutamente e completamente coinvolti nella lotta a qualsiasi forma di razzismo“, si legge nel comunicato ufficiale. “Sia online che offline. Monitoriamo e segnaliamo qualsiasi tipo di istigazione all’odio online e esortiamo i nostri tifosi a fare lo stesso“.
“Appoggiamo le azioni della Premiere League e di altri organismi sportivi per sottolineare ciò che deve essere fatto per sradicare qualsiasi forma di abuso online“, conclude la Formula 1. Lo scorso anno, il Circus era stato protagonista (e continua a esserlo ancora oggi) di un’altra importante iniziativa, andata sotto la denominazione di “WeRaceAsOne“.
Nello specifico, secondo quanto si apprende, questa protesta non riguarderebbe solo uno stop delle pubblicazioni sui propri profili personali, ma anche la decisione di non rilasciare dichiarazioni. L’obiettivo è proprio quello di sottolineare come, nel completo rispetto della libertà di parola, ci sia comunque molto lavoro da fare per raddrizzare il tiro delle conversazioni online, ormai sfociate in un continuo susseguirsi di insulti, molto spesso poco fondati e sensati.
We are wholly committed to combatting any form of racism, online or otherwise
We continue to call out and report any incident of online hate, and we encourage our fans to do the same pic.twitter.com/VXPvwBita8
— Formula 1 (@F1) April 30, 2021