Formula 1 | Alexander Wurz: “Più sicurezza, più prestazioni”, verso il muro dei 450 km/h

La mente non si ferma mai, ed in uno sport come la Formula 1 di oggi, diventata fin troppo noiosa per via di mille intricati regolamenti, ogni idea per aumentare lo spettacolo è sempre ben accetta.
Ecco quindi la soluzione secondo Alexander Wurz, attuale Presidente della GPDA (Gran Prix Drivers Association, l’associazione a tutela dei piloti) che in passato è stato protagonista in squadre come la Benetton, la McLaren e la Williams: aumentare la sicurezza delle monoposto in pista per renderle ancora più veloci.

Si spinge molto quindi sul fronte dell’incolumità, come è già stato fatto dallo stesso austriaco quest’anno per introdurre quell’Halo, la nuova protezione per l’abitacolo, che verrà utilizzato solamente dal 2018. Un ulteriore “boost” in questa direzione, tuttavia, permetterebbe al grande Circus della Velocità di sbarazzarsi di una lunga serie di regole che lo stanno rendendo sempre meno emozionante agli occhi degli spettatori.

La mia visione nei confronti della Formula 1 è quella di rendere le vetture ancora più sicure per farle andare più veloci – ha affermato Wurz – Vorrei un massiccio aumento del carico aerodinamico in modo che la velocità massima arrivi a sfiorare il muro dei 450 km/h, in modo da permettere ai piloti di correre su piste insidiose e nei circuiti cittadini. Non avremmo più bisogno delle vie di fuga e nemmeno delle infrazioni per i tagli di chicane. L’intento? I fan devono tornare a pensare che certe cose, in pista, le possono fare solamente persone coraggiose come i top driver con più talento”.

In tal modo non ci sarebbe più nulla di cui preoccuparsi. Al contrario, se le monoposto non fossero abbastanza sicure, il direttore di gara dovrebbe sempre avere un occhio su quello che succede in circuito: nessuno vuole andare in galera se dovesse succedere qualcosa, per cui saremmo di nuovo in un circolo vizioso. Per evitare questo, bisogna aumentare la sicurezza delle macchine ed essere molto più permissivi su tutti gli altri aspetti: lavorando sulle probabilità di pericolo, un uomo corre meno rischi per la propria vita se è lanciato a determinate velocità”.

Una visione troppo ottimistica? Troppo lungimirante? E che ne pensano tutti gli altri addetti ai lavori? “Questa mia idea, purtroppo, va a sbattere contro i progetti a breve termine di tante altre persone: non mi è possibile agire da solo, bisogna essere in gruppo e prendere una decisione condivisa”.