Perchè Ricciardo nel 2022 dovrà puntare a un “tutto, o niente”

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Credits: Pirelli Press Area

Reduce di una stagione pessima, Daniel Ricciardo nel 2022 dovrà puntare soprattutto a riscattare il suo nome, riacquistando la credibilità che sembra essere andata persa

Daniel Ricciardo, classe 1989, è uno dei piloti più amati all’interno del paddock, sia per i suoi sorrisi smaglianti ma anche per le sue (passate?) doti da pilota. Nel 2021 cosa è successo al Ricciardo che è riuscito a dare filo da torcere al quattro volte campione Vettel? Oramai i tempi della Red Bull sono lontani, e, mentre per la scuderia austriaca si sta aprendo un altro ciclo storico con la vittoria di Verstappen, non si può dire lo stesso per il numero 3. Ricciardo per riscattarsi nel 2022 dovrà puntare ad una strategia “tutto o niente”, ed ecco perchè.

Siamo stati testimoni in “Drive to survive” di un Daniel alle prese con i rimorsi e le domande di aver fatto una scelta sbagliata quando nel 2019, complice un abbandono da parte della sua Red Bull, cambiò il suo sedile in una Renault. Le opzioni che si sono mostrate davanti a Ricciardo in quel momento non erano delle migliori, scegliere il progetto Renault o il progetto McLaren? Chiaramente la scelta della scuderia francese si rivelò errata e Daniel espresse tutte le sue frustrazioni all’interno del documentario. “Il mio obiettivo è diventare campione del mondo” asserisce nella puntata a lui dedicata. Ma allora, perchè il progetto Red Bull non ha saputo accontentarlo?

COSA C’ERA DI SBAGLIATO NEL PROGETTO RED BULL?

A guardare il mondo da fuori e da dietro un computer sembra tutto più facile, ma se la realtà fosse facile come la vediamo noi? La tattica Red Bull è ormai consolidata, quando un pilota invece che 100 dà 99 non è più utile agli scopi della scuderia, l’abbiamo visto più recentemente con Albon e Gasly. Con Ricciardo invece entrano in gioco altri fattori. In quegli anni la scuderia austriaca stava attraversando un momento di crisi, non era in grado di produrre vetture performanti come quelle di Vettel e soprattutto nasceva l’astro Lewis Hamilton. Tutti dati utili all’analisi che Ricciardo era forse la persona giusta al momento sbagliato.

Che di talento ne abbia da vendere rimane un dato immutato, ciò che muta possono essere i suoi compagni di squadra. Molto spesso durante la sua permanenza in Red Bull al fianco del neo campione Verstappen, a Daniel sono state mischiate spesso le carte in tavola. Complici errori di strategia, come in Barcellona 2016, complici errori dello stesso Ricciardo, come in Baku 2018, l’australiano in Red Bull intralciava solo il percorso del futuro leone Max.

DALLA RENAULT ALLA MCLAREN, LA FATICA NELL’ADATTAMENTO

Quando sei al volante di una nuova vettura, con un nuovo progetto davanti, è comprensibile il lento adattamento. Ciò sembra essere però un modus operandi nella carriera di Ricciardo. Già dal primo anno in Renault Daniel ha faticato per trovare un giusto feeling con la monoposto. Certo, non era tra le più performanti, ma Ricciardo non ha saputo estrarre quel succo che serviva per una buona competizione.

Lo stesso sembra riproporsi lo scorso anno. Nel 2021 il numero 3 ha faticato, e non poco, per riuscire ad ottenere risultati quantomeno simili al suo compagno di squadra, il giovanissimo Norris. Ma ciò può essere un dato essenziale alla nostra analisi. Lando Norris, classe 1999, è da pochi anni all’interno della categoria regina e già si è distinto, per simpatia e per talento. Daniel Ricciardo quindi in questa prima stagione non si è solo dovuto abituare ad un nuovo assetto, ma anche ad un compagno giovane, competitivo e veloce come Lando. 

Il fatto di dover competere sia con la nuova generazione che con un nuovo modo di lavorare non hanno giovato molto alla salute psicofisica dell’australiano. Circondato dai giovani che hanno conferito al campionato una boccata d’aria fresca, il 32enne non ha saputo adattarsi appieno al nuovo modo di gestire la gara delle nuove promesse. Ecco perchè, per il 2022, il buon vecchio Daniel Ricciardo dovrà puntare ad una strategia “tutto o niente”.