Ferrari, “vittoria” politica: manterrà diritto di veto

Ferrari diritto di veto

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Non vincerà in pista, ma almeno qualche soddisfazione politica la Ferrari se la porta a casa

La Ferrari manterrà il diritto di veto. Che non è male, di questi tempi. Nel nuovo Patto della Concordia, sottoscritto nei giorni scorsi in un clima di veleni – in particolare per l’accerchiamento avente come bersaglio la Racing Point e il conseguente malcontento della Mercedes, sua casa madre -, il team di Maranello mantiene lo status di squadra ‘storica’. Significa pieno titolo su tutta una serie di privilegi: il primo è il diritto di veto, che consentirà alla Ferrari di opporsi a qualsiasi nuova regola introdotta da qui al 2025, anno della scadenza del nuovo accordo.

In secondo luogo ci sono tutti i bonus economici annessi allo status di squadra storica. Significa che la Ferrari, quando vengono suddivisi gli introiti commerciali, è quella che percepisce di più. Prosegue così il mantenimento della posizione politica privilegiata della Rossa, che dura dagli anni Ottanta. È questo uno status cui ambiva anche la Mercedes del tandem Hamilton-Wolff. E invece no: la casa tedesca rimarrà un gradino sotto la Rossa, nonostante le vittorie a raffica colte nell’era ibrida.

Significa che qualcosa sta cambiando. Non in pista, chiaramente, dove le W11 si prendono tutta la scena, in un soliloquio che non lascia spazio ad altre comparse, salvo qualche intrusione della Red Bull di Max Verstappen. Ma a livello politico – e sembra paradossale! – la posizione della Mercedes non è così solida. Le offensive mosse dai rivali contro la Racing Point alla fine feriscono nell’orgoglio anche il team di Brackley, che con la squadra capitanata da Lawrence Stroll ha intessuto un legame strettissimo. Ma c’è di più. Il prossimo passo verso l’indebolimento della posizione della Mercedes sta per compiersi: dal Belgio, saranno vietate le mappature studiate ad hoc per le qualifiche. 

Sulla carta, sembra un attacco verso la casa della Stella, che nell’era ibrida ha sempre inflitto distacchi abissali proprio sul giro secco, salvo poi ridurre (pur se non di molto) il vantaggio sulla lunga distanza di un Gran Premio. Nella pratica, Hamilton e Bottas si dicono sicuri che le W11 saranno padrone anche senza la mappatura magica. Spa è vicina e non resta che aspettare. Certo è che, se la Mercedes domina in pista, fuori non è che abbia tanti amici…