Ferrari, Vettel: trovato il motivo del suo ritiro a Sochi
Al GP Russia, Vettel è stato costretto a parcheggiare la sua SF90 su una via di fuga ed uscire dall’abitacolo, e con la MGU-K priva di potenza
Sono passati undici giorni dallo scorso GP Russia, con il ritiro della Ferrari di Sebastian Vettel avvenuto al 26° giro, dopo il suo pit stop. Un ritiro improvviso ed inaspettato, considerando l’ottimo stato di forma e competitività mostrata dalla Rossa, dal ritorno dalla pausa estiva ad oggi, che ha permesso alla Scuderia di Maranello di portarsi a casa 4 pole position consecutive e 3 vittorie: due con Charles Leclerc ed una proprio con Vettel.
Il problema sorto dalla SF90 del pilota tedesco, è sembrato come un piccolo campanello d’allarme, in questo periodo positivo per la Rossa, motivo per cui c’è ancora da lavorare, per poter dimostrare affidabilità e non solo la ritrovata potenza e competitività. E così di ritorno da Sochi, in casa Ferrari è stata analizzata l’unità montata sulla vettura di Vettel, per trovare che cosa abbia provocato quel segnale d’allarme, tanto da chiedere al pilota tedesco di fermare la macchina, ed uscire temendo una possibile scossa elettrica, che avrebbe potuto colpire lo stesso 4 volte campione del mondo.
❌ Il momento più nero del weekend della #Ferrari
⚠ #Vettel costretto al ritiro quando era 1°
Le sue parole ➡ https://t.co/RpR4Ani7j2#SkyMotori #F1 #Formula1 #RussianGP pic.twitter.com/iaJurmbdIB— Sky Sport F1 (@SkySportF1) September 29, 2019
UN SURRISCALDAMENTO DELLA POWER UNIT SULLA ROSSA #5
Dalle verifiche effettuate, è stato riscontrato un surriscaldamento della power unit, che si è verificato già nel corso del pit stop, con un problema alla pompa dello 064 Spec 3 che avrebbe smesso di funzionare, facendo aumentare la temperatura, al di sopra dei limiti di sicurezza proprio al momento della sosta per il cambio gomme.
Di conseguenza, la centralina elettronica che controlla la parte ibrida del V6, è stata colpita tanto da provocare l’allarme per la perdita di potenza elettrica della MGU-K (di 160 cavalli circa), ed il rischio di provocare una dispersione di alta potenza, e da lì anche per motivi di sicurezza è arrivata la decisione di chiedere a Seb di fermare la sua Ferrari nella prima via di fuga disponibile.
Nel post gara, si temeva che Vettel sarebbe potuto incorrere in una penalità sulla griglia di partenza alla prossima gara, a Suzuka (in programma in questo weekend). Fortunatamente questo non accadrà, in quanto sull’attuale power unit, verrà montata la MGU-K, utilizzata a Melbourne all’inizio della stagione 2019.
In casa Ferrari sembrano tutti abbastanza tranquilli, su questo argomento, vedremo domani durante le prove libere, appena le vetture scenderanno in pista, se tutto si sia risolto sulla Rossa numero #5, in vista del GP Giappone che scatterà domenica 13 ottobre 2019.