Ferrari, una corsa anonima: l’unica cosa che c’è è l’affidabilità
Non lo ha scritto o detto il primo giornalista di turno. La conferma è dello stesso Stefano Domenicali. La Ferrari può contare sull’affidabilità, ma a mancare una volta sono ancora le prestazioni. I test avevano dato ottimi riscontri cronometrici eppure, una volta giunti in Australia, il Cavallino Rampante si è trovato essere più indietro di quanto potessero pensare gli stessi tecnici di Maranello. La coppia Alonso-Raikkonen porta a casa pochi punti, tenendo conto della ghiotta occasione del doppio ritiro Hamilton-Vettel. Se si vuole lottare per il mondiale è impensabile accontentarsi del quarto posto ottenuto dallo spagnolo.
«La prima gara del campionato ha fornito un chiaro quadro dei valori in campo all’inizio di questa stagione e di quali sono le squadre che hanno dimostrato una migliore preparazione ai nuovi regolamenti – ha sottolineato il team principal della Ferrari – Oggi abbiamo raggiunto l’obiettivo per quello che riguarda l’affidabilità, ma è risultato evidente il distacco da recuperare, in particolar modo sulla Mercedes. Le informazioni raccolte in questo weekend indicano con assoluta chiarezza qual è la strada da percorrere e dove è necessario intervenire. Sarà importante accelerare i tempi di recupero e reagire come si è fatto da sempre nella squadra di cui facciamo parte. I nostri ingegneri sanno quali sono le priorità e le aree in cui occorre migliorare da subito la nostra vettura».
Apparentemente soddisfatto di come sia andato il fine settimana è anche Pat Fry, il più titubante e guardingo all’inizio del weekend: «Alla vigilia della gara portare al traguardo entrambe le vetture sembrava il compito più difficile, ma alla fine l’obiettivo è stato centrato. Oggi abbiamo visto quanto l’affidabilità non si possa dare per scontata: oltre a sorprendere diverse vetture, in alcune fasi di gara ha limitato la nostra prestazione. Su entrambe le F14 T abbiamo sofferto qualche problema di natura elettrica, soprattutto su quella di Kimi, non riuscendo a sfruttare tutta la potenza a disposizione. Fernando si è trovato per molti giri dietro a Hulkenberg e il potenziale della vettura si è potuto vedere solamente dopo il sorpasso avvenuto grazie ad una buona strategia nel pit-stop. Kimi ha fatto una grande partenza ma poi per gran parte della gara ha sofferto il graining sugli pneumatici anteriori e si è ritrovato costretto a difendere senza la possibilità di attaccare. Ora ci aspetta molto lavoro se vogliamo migliorare le prestazioni della vettura, davanti a noi abbiamo rivali molto forti ma anche tutti gli strumenti per colmare il divario tra noi e loro».