Ferrari, un altro sponsor dice addio
Ferrari deve fare i conti dopo che anche Velas, compagnia di criptovalute, è stata rimossa come sponsor principale
Scuderia Ferrari e la società di criptovalute Velas non continueranno più la loro collaborazione. Il marchio blockchain è stato rimosso dall’elenco dei partner ufficiali della scuderia. Non solo Velas, ma anche il logo della società semiconduttori di chip Snapdragon non comparirà più sulle rosse. La partnership tra Velas e Ferrari era stata annunciata a fine 2021. Tuttavia, una fonte vicina a entrambe le società ha rivelato che Ferrari non avrebbe rispettato le clausole che consentano a Velas di creare immagini NFT. Sarebbe in corso un’azione legale da parte di quest’ultima.
Cosa indicano per Ferrari queste perdite?
La perdita di Velas e Snapdragon in qualità di main sponsor significa che la scuderia italiana si troverà obbligata a colmare un buco non da poco nel suo portafoglio. Alcune stime suggeriscono che l’accordo con Velas portava al Cavallino Rampante qualcosa come trenta milioni di dollari annui, mentre quello con Snapdragon venticinque milioni. Cifre non da poco conto per la scuderia. I due marchi insieme hanno contribuito a circa un quarto delle entrate commerciali del team. Ci si aspettano dei comunicati da parte della Scuderia di Maranello che intanto si proietta al giorno 14 febbraio in cui verrà svelata la nuova monoposto.
I recenti crolli dal mondo delle criptovalute
Il mondo delle criptovalute ha subito un importante tracollo nell’ultimo periodo. Ad esempio il partner di Mercedes FTX ha dichiarato bancarotta nel mese di dicembre. Il team di Brackley ha poi rimosso il marchio FTX dalle sue risorse, con il Team Principal Toto Wolff che all’epoca aveva annunciato che molti dei team di Formula 1 potessero avere ripercussioni: “Ogni squadra ha sponsor del genere, così come l’organizzazione della Federazione. Quindi tutti sarebbero interessati.” Per quanto concerne Snapdragon invece, la scissione sembrerebbe essere reciproca, con dei comunicati congiunti attesi a breve da entrambe le parti.
Lorenzo Apuzzo