Analisi della redazione Formula 1 Ferrari, nella storia recente mai così male 16 Aprile 2023 Silvia Quaresima Credits: @ScuderiaFerrari (Twitter) In termini di punti, il 2023 fa segnare un ultimo record negativo per la storia recente della Ferrari; motivo per cui, oggi più che mai, c’è bisogno di cambiare passoDal 2010, anno in cui è stato introdotto il “nuovo” sistema di punteggio, la Ferrari non era mai partita così male come in queste prime tre gare. Neanche nelle sue stagioni più difficili era riuscita a fare peggio degli appena 26 punti conquistati fra il Bahrain, l’Arabia Saudita e l’Australia. Difatti nel 2014 erano 33, nel tragicomico 2020 27, e addirittura 42 nel 2021. Probabilmente la cosa che fa più male è che tutto ciò arriva come eredità di una vettura che dodici mesi fa era stata degna avversaria della Red Bull, che era stata capace di realizzare uno score pari a 104; e che, nonostante il proseguo, non poteva far presagire alle deludentissime prestazioni della SF23. “Meno male che avevano interrotto lo sviluppo in Francia per focalizzarsi su 2023”. È la frase che probabilmente più ho sentito dire nell’ultimo mese. Il sarcasmo in tale circostanza si spreca, e come dargli torto?! Soprattutto date le precedenti dichiarazioni dell’ex team principal Mattia Binotto, e le più recenti del CEO Benedetto Vigna pronunciate in occasione della presentazione a Fiorano.C’è da dire che a contribuire a questo risultato ci si è messa la disastrosa corsa all’Albert Park, in cui sia Sainz che Leclerc hanno messo il loro zampino nel doppio zero. Certo, sono i rischi che si incorrono quando si è costretti a partire in mezzo alla giungla della griglia di partenza. Non che questa debba essere una giustificazione, ma è sicuramente un fattore. La troppa foga di Charles nel recuperare dalla settima posizione è d’altronde solo la naturale reazione di un pilota che vuole lottare per vincere, e che fa di tutto pur di sopperire alle mancanze della macchina che a disposizione. Partenza del Gran Premio d’Australia (credits: F1 Press Area Pirelli)La differenza fra le vicende di questa e della scorsa era tecnica è sostanziale. E sta nel fatto che dalle prestazioni del 2014 si potesse solo andare avanti, mentre attualemente il passo indietro è conclamato. Così quello che ieri era il confronto con Verstappen, oggigiorno è con Alonso (forse) e con Hamilton e Russell. L’INVERSIONE DI TENDENZAIl rischio derivante da questa realtà è che Leclerc possa stufarsi. Sappiamo benissimo che più volte il monegasco ha dichiarato amore alla Rossa, che più volte lo abbiamo sentito dire che “l’obiettivo è conquistare il mondiale con la Ferrari”. Però intanto il tempo passa, e cosa potrebbe succedere se il mercato dovesse aprirsi a possibilità inaspettate? Il classe ’97 è il valore aggiunto di una scuderia che ha bisogno di uno scossone. Charles non deve essere il neo ragazzo bruciato, come più volte si è detto in riferimento a campionissimi passati a Maranello come Alonso e Vettel.La responsabilità è di Frédéric Vasseur e della dirigenza. Le menti dietro agli ultimi progetti sono sempre le stesse, e finora ciò non ha portato a felici conclusioni. È il momento di capire che servono innesti, idee e soluzioni concrete, ed agire di conseguenza. Per far sì finalmente che non si parli più in negativo o di appena 26 punti messi sul tabellino; ma di una competitività solida per tutto l’arco della stagione e che non sia minata da errori grossolani né lato sviluppo né lato strategie. Intanto com’é che si dice? La prossima è quella buona. Tags: 2023, Scuderia Ferrari Continue ReadingPrevious Leclerc infastidito da Sainz: prime frizioni in casa Ferrari?Next La delusione di Kyvat nei confronti di Red Bull: “Mi sono sentito tradito”