Ferrari: cambio nel team strategia?
Mattia Binotto ha rilasciato dichiarazioni inerenti al team strategia della Ferrari. Fiducia o rivoluzione?
Fin da inizio anno Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, ha sempre sottolineato il duro lavoro svolto a Maranello per tornare al vertice dopo due anni di sofferenze ed insuccessi. Ha egregiamente ed ammirevolmente difeso sia i piloti che il team, quando ce ne era bisogno, e continua a farlo tutt’ora. Le volte in cui Ferrari ha rovinato la gara di Charles Leclerc per colpa di una strategia non all’altezza – però – cominciano ad essere tante. Anzi, troppe per puntare al titolo. Non a caso le speranze iridate di Charles e della rossa possono pressoché essere considerate svanite.
A Monaco abbiamo assistito ad uno degli errori più grossi mai visti ultimamente. Dalla prima posizione pressochè sicura, gli uomini della rossa sono riusciti a sbagliare tutto e far finire il monegasco addirittura dietro Max, oltre che giù dal podio. Poi, in Gran Bretagna ed Ungheria abbiamo ulteriormente avuto prova dell’incapacità del muretto, che nell’arco di un paio di mesi ha salutato, ormai del tutto, le speranze di poter vincere qualcosa in questo 2022. Nonostante il mea culpa più volte ribadito dal team Ferrari, però, Binotto non ha alcuna intenzione di licenziare i suoi strateghi. E’ convinto che le persone che fanno parte della squadra siano competenti e che meritino quel posto.
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Sicuramente, come da lui stesso dichiarato, il fatto che molti membri della scuderia siano inesperti, è un valida spiegazione per gli errori fin qui commessi. C’è in effetti da dire che è da un po’ di anni che Ferrari non lotta per il titolo, di conseguenza la pressione a cui si è sottoposti e la perfezione richiesta per poter competere a simili livelli, è un qualcosa che in molti, nel team, non conoscono. Ricordiamo che l’ultima Ferrari che si è giocata il titolo era quella del 2018, con Vettel e Arrivabene.
Binotto: “Non abbiamo mai preso scelte del tutto errate”
In una recente intervista a Motorsport.com, Binotto ha toccato diversi argomenti relativi alla strategia ed in generale alla stagione della Ferrari: “Penso che si sia sempre un margine di miglioramento. Non esiste la perfezione, in nessun ambito. Possiamo e dobbiamo migliorare, nella strategia così come nell’aerodinamica, nell’affidabilità e quant’altro. Ma a parte ciò, sono convinto che il nostro team sia molto forte, e sono contento di lavorare al loro fianco.” Nell’analisi degli errori strategici fin qui commessi, inoltre, Binotto ha voluto sottolineare come parlare con il senno di poi sia fin troppo facile.
Despite criticism about how some strategy decisions have hurt Leclerc’s #F1 title chances, Ferrari boss Binotto remains convinced that there is no need for drastic changes.
Here’s why he believes the Italian squad has the right people in the right place:https://t.co/7CTn1FCNSN
— Motorsport.com (@Motorsport) August 11, 2022
“Quelli che voi chiamate errori, per noi sono scelte da prendere nell’arco di pochi secondi, in situazioni di alta pressione. Talvolta queste scelte portano ad ottimi risultati, altre volte no. Può anche essere questione di fortuna. Prendiamo ad esempio la scelta di tenere fuori Leclerc a Silverstone. E’ la stessa decisione che prese Mercedes nel 2021 ad Abu Dhabi con Hamilton. Chiaro che quando sei leader e viene fuori una safety, sei sempre vulnerabile e svantaggiato rispetto agli altri. Ecco perché quello non lo considero un errore di strategia. Però chiaro che adesso tutti questionano quell’avvenimento e parlano dei se.”
Dunque Binotto è stato molto chiaro. Crede nel suo team e continuerà a lavorare con loro ancora per molto. Sicuramente la stagione attuale, per come sono andate le cose, sarà di grande insegnamento a tutti i membri della squadra. Così come da esempio devono essere quelle situazioni in cui la strategia ha portato la rossa a vincere. Austria e Francia [prima dell’errore di Charles], sono senza alcun dubbio esempi lampanti della capacità del muretto. Quello che va eliminato è la discontinuità e i grossi black out che ogni tanto affliggono il team. Dopotutto, per vincere in questo sport tanto bello quanto brutale, è necessaria la perfezione. Perfezione che Red Bull ha dimostrato fino ora con Max, in tutto e per tutto.