Formula 1, Fernando Alonso: «A Barcellona una McLaren completamente nuova»

In casa McLaren-Honda regna l’ottimismo dopo il sabato deludente e la domenica quasi trionfante in terra russa. Il sesto posto di Fernando Alonso e la ciliegina sulla torta del 1° punticino di Jenson Button sono stati senz’altro un’iniezione di fiducia, che ha quasi eguagliato la gioia del GP d’ Ungheria dello scorso anno, anch’esso un Gran Premio costellato di ritiri. Ora, però, la situazione è differente: alla quarta gara la scuderia di Woking ha già accumulato dei punti, obiettivo che sarebbe stato utopistico per la MP4-30 a questo punto del campionato, in cui i grandi updates devono ancora essere messi sulla piazza.

A Sochi è affiorato uno dei difetti principali del motore Honda, che rende impossibile di fatto la chiusura del gap con avversari come la Williams, che eguagliano tuttavia sul passo gara. La power unit di genesi nipponica consuma quantitativi eccessivi di carburante, che costringono i piloti a rallentare per rispettare i limiti in percentuale imposti dalla FIA. Questa è quindi la causa principale per cui Fernando Alonso continuava ad avvicinarsi asintoticamente alla Toro Rosso di Verstappen e successivamente a Felipe Massa, con cui aveva invece un gap più consistente nonostante le prestazioni fossero ravvicinate. Come risolvere questo difetto “congenito”? McLaren e Honda hanno diviso gli sviluppi tra Spagna e Canada, aggiungendo il costante obiettivo di possedere il telaio più competitivo del paddock. Sono inoltre in continua evoluzione gli studi su un carburante più prestazionale e vantaggioso. «Abbiamo un aggiornamento importante in vista di Barcellona. –dichiara Eric Boullier– A Monaco dovremmo adattarci bene, mentre in Spagna non lo sappiamo ancora. C’è del potenziale e ora arrivano circuiti che si adattano maggiormente alla nostra macchina». 

Anche Alonso conferma le migliorie per Barcellona, sostenendo che sull’asfalto catalano correrà con una macchina “quasi nuova, praticamente nuova”, esponendo il piano della squadra di introdurre novità a ogni gara mantenendo le Red Bull come riferimento a livello progressistico. «Perché non arrivare secondi o terzi almeno una volta? In fondo mancano 17 gare, e noi non ci arrendiamo» conclude l’asturiano, che infiamma i tifosi ponendo obiettivi ambiziosi.