Elena Penazzi a F1World: “A Imola sarà una gran festa”
Dal 1994 ad oggi: Elena Penazzi racconta a F1World la Formula 1 di Senna e quella odierna, con gli occhi puntati verso Imola 2024
Nell’esclusiva intervista con F1World, Elena Penazzi, Assessora all’Autodromo di Imola, ci ha condotti in un viaggio emozionante attraverso le ere del motorsport, dal tragico Gran Premio di Imola del 1994 fino agli sviluppi tecnologici e di sicurezza che hanno segnato il Circus fino ai giorni nostri. L’attesa per il Gran Premio di Emilia Romagna 2024 è palpabile e con essa le aspettative per gli aggiornamenti Ferrari. Ecco a voi la seconda parte (qui per la prima).
Molti dicono che da quelli incidente la Formula 1 sia cambiata totalmente. Lei che cosa ne pensa a riguardo?
“Lo dice spessissimo nostro presidente, Giancarlo Minardi, che per tanti anni ha avuto la sua squadra, l’attuale Racing Bulls. Effettivamente è stato uno spartiacque quell’incidente. Anche, purtroppo, ricordiamo l’incidente di Roland Ratzenberger del giorno prima, anche lui ha perso la vita in quel tratto di pista. Da lì si è presa coscienza del fatto che le macchine di Formula 1 non erano sicure. C’è stata proprio un’evoluzione molto rapida, un cambio molto rapido di quella che è stata l’evoluzione delle tecniche per la sicurezza delle automobili”.
“È impressionante vedere la differenza tra una Formula 1 del ‘94 e una Formula 1 del 2024. Sembrano due cose diversissime l’una con l’altra, non c’è proprio nessun tipo di similarità, se non che hanno quattro ruote. Completamente diverse come dimensioni e come tutto. Sicuramente ci sono stati degli incidenti che sono stati evitati da quelle evoluzioni sulla sicurezza dei piloti e del Motorsport a parte l’episodio di Jules Bianchi, che è stato un episodio tragico, per quanto sia però una cosa un po’ particolare. Anche lì la sfortuna, quel giorno, ci ha proprio visto benissimo. A parte quello ci sono stati degli incidenti terribili da vedere, eppure non è successo niente. I piloti sono usciti illesi dalle macchine”.
“Quindi sì, se c’è stato qualcosa che è successo, è successo in positivo. Non solo nel Motorsport: tutto quello che si sperimenta nel Motorsport ad alta velocità, poi viene preso come esempio per le automobili da strada, quelle che guidiamo noi. Oggi sono decisamente cambiate, decisamente più sicure grazie a tutti i crash test, ma anche grazie a tutte queste prove che vengono mutuate anche dal Motorsport. Il cambiamento c’è e per fortuna è un bellissimo cambiamento, proprio derivato da quel da quel bruttissimo weekend di Imola”.
Che impatto ha avuto quel weekend sulla sua vita da tifosa? Ha visto con occhi diversi la Formula 1? Come è cambiata questa visione?
“Purtroppo, sì. Io dal 2004 ho fatto veramente molta, molta più fatica a tifare qualcuno e a essere appassionata vera di Formula 1. Io ho lavorato fino a Imola fino al 2006, l’ultimo anno in cui si è corso a Imola prima della famosa interruzione di 14 anni. Poi siamo tornati, per fortuna, nel Circus, ma devo dire che gli anni dopo il ‘94 sono stati all’inizio diversi. È stato completamente diverso viverlo rispetto a quello che era prima. C’era un po’ meno leggerezza da questo punto di vista”.
“Ricordo, io studiavo all’università in quegli anni, prima anno di università. Lui fu portato a Bologna, all’Ospedale Maggiore. Dopodiché fu portato in via Irnerio dove c’è un istituto di medicina legale. Io mi ricordo come se fosse allora, ho la pelle d’oca ancora adesso, centinaia, migliaia di persone che davanti all’istituto rendevano omaggio a quello che sapevano essere dentro la salma di Ayrton. Tutti questi giovani ragazzi universitari. Nessuno poteva credere che effettivamente fosse davvero morto Ayrton”.
“C’è stata una partecipazione immensa, oltre ovviamente della città di Imola, anche della città di Bologna da dove poi Senna è ripartito. Tutte queste cose sono state molto impattanti per anche per noi proprio: le abbiamo vissute lì. Io facevo lezione in via Irnerio, in un altro istituto lì a Bologna, però sempre lì, e passare davanti mi sembrava una cosa talmente assurda, talmente irreale. Per chi l’ha vissuta davvero credo sia stato un ricordo indelebile, indelebile per tantissimi. Le persone con cui parlo, quelli che si ricordano queste cose, mi dicono “Non me lo dimenticherò mai”. Ce l’hanno tutti come ricordo ‘supervivo’. Quel momento colpì una intera generazione di persone”.
È stato un’evento così forte che molti ricordano cosa stessero facendo al momento dell’incidente
“Sì, sono Senna e le torri gemelle, due episodi impattanti. Sono due cose che non c’entrano niente l’una con l’altra, ma sono due episodi che le persone ricordano nitidamente: dov’erano, cosa facevano e che cosa hanno provato in quel momento. Il ricordo che c’è dietro non è un ricordo triste ma un ricordo di gioia, un ricordo di leggerezza, un ricordo di una persona veramente speciale, una persona che rimane nei nostri cuori. Quindi è un ricordo di vita più che di morte“.
Tra i piloti amanti di Senna vi è Fernando Alonso. Cosa pensa del suo rinnovo a “soli” 43 anni per almeno due stagioni?
“Ho una simpatia per Fernando da sempre. È sempre stato un personaggio speciale all’interno dei piloti della Formula 1. Alonso è una bella persona, io sono contentissima perché è una bella generazione che continua a correre. Devo dire che le macchine hanno più possibilità da questo punto di vista: basta guardare le età, a esempio, dei piloti del WEC che correranno domenica 21 a Imola [intervista antecedente tale data]“.
“Ci sono degli ex piloti di Formula 1 che superano i 50 anni tranquillamente o altri che non sono proprio giovanissimi. Lo stesso Valentino Rossi ha 45 anni. Le automobili permettono di correre ad altissimi livelli fino a quando uno ne ha ne ha voglia, rispetto a degli sport più fisici. Certo, la Formula 1 è pazzesca, le dinamiche stesse per il fisico sono pazzesche e quindi Alonso ha un gran fisico sicuramente per reggere l’impatto. Sono sicura e spero lo avrà anche Hamilton in Ferrari”.
Cosa dobbiamo aspettarci dal GP di Imola a maggio? Ferrari arriverà con un grosso pacchetto di aggiornamenti, i tifosi scalpiteranno
“Da questo punto di vista Ferrari arriva in Europa, qui a Imola, col carico da 90. La Rivazza, tipicamente la curva dove si posizionano i tifosi Ferrari, è strapiena. I biglietti non ci sono più quindi immaginiamo veramente la marea rossa per quel weekend. Ci aspettiamo tantissimi tifosi, tantissimi biglietti sono già stati venduti. Ce ne sono ancora, però io credo che a quel Gran Premio non si possa mancare. Spero davvero in una Ferrari che porti quel tocco di energia al campionato che non guasterebbe a nessuno, anche per il divertimento”.
“A Imola, per quanto riguarda il divertimento, non mancherà perché stiamo preparando delle bellissime cose sia in autodromo, quindi nella Fan Zone, sia in centro storico che dista 8-10 minuti a piedi. Sarà una gran festa per chi sarà a Imola”. Un ulteriore ringraziamento a Elena Penazzi per l’intervista, vi aspettiamo tutti a Imola!