Formula 1 | De La Rosa: “Alonso si ritirerà quando avrà vinto almeno un altro titolo”
Pedro De La Rosa continua a essere presente nel paddock, commentando la Formula 1 a fianco di Joan Villadelprat e Josep Luis Merlos per l’emittente spagnola Movistar F1. Dal venerdì arricchisce i propri interventi con la conoscenza da pilota e come tale esprime considerazioni e opinioni sugli ex colleghi, come il connazionale Fernando Alonso.
Il bicampione asturiano ha infatti lanciato un avvertimento alla Formula 1, minacciando di lasciarla a fine 2017, se le nuove vetture non lo sorprenderanno. Più tardi, in un’intervista in italiano firmata Cardinaletti, ha virtualmente prolungato di un anno la sua permanenza nella classe regina. Pedro De La Rosa, che ha avuto modo di vivere l’ambiente McLaren ed è un grande amico di Alonso, è molto ottimista sia sui miglioramenti del team sia sul ritiro del campione.
“Il podio [quest’anno] è possibile. – ha esordito in un’intervista a El Confidencial- Il progetto procede a piccoli passi, un po’ più lentamente di quanto ci si aspettasse, però è vero che gara dopo gara accorciano il gap dalla Mercedes. Il terzo anno sarà quello che determinerà se potranno lottare per la vittoria o il podio. Se faranno un podio quest’anno, saranno tutti d’accordo con quello che mi aspettavo io”.
Un podio nel 2016 sarebbe una sostanziosa iniezione di fiducia non solo per la squadra ma per Alonso stesso che, secondo De La Rosa, non lascerà questa categoria fino a quando non otterrà ciò che gli spetta di diritto.
“Personalmente, non vedo Fernando fuori dalla F1 fino a quando non vincerà ancora uno o più titoli mondiali. –ha proseguito-Perché lasciare prima non è in linea con la sua personalità. E’ un pilota estremamente competitivo. Per il bene di Fernando, la cosa migliore è che continui così, divertendosi. Gli piace lottare, la lotta è nel suo DNA”.
L’attuale condizione di Alonso in McLaren è senz’altro dovuta al precedente della Ferrari, sulla quale De La Rosa non ha risparmiato le proprie perplessità specialmente dopo la serie di licenziamenti che il team maranellese ha visto negli ultimi mesi.
“E’ una cosa molto buona semplificare la struttura, affinché ci sia un buon ambiente di lavoro. Però la domanda è “Chi hanno?” Perché quando se ne vanno James Allison, Pat Fry, Tombazis, e molti altri licenziati, se ne vanno nomi importanti”.
“E la seconda domanda è “Chi hanno assunto?” Perché la promozione interna va bene se quelli che assumono i ruoli sono migliori. Alla fine questo processo è tutto un affare, un’impresa come un’altra, e se investi nel talento ottieni risultati, se non investi, non li ottieni” ha concluso.