ferrari test 2020

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Il monegasco ha spiegato la tipologia di lavoro seguito in casa Ferrari

Sveglia alle 6.40 del mattino, block notes e penna a portata di mano per registrare tutte le informazioni da trasferire agli ingegneri: è cominciato così il 2020 in pista di Charles Leclerc, contattato all’alba di ieri per sostituire Sebastian Vettel, resosi indisponibile per una leggera forma di influenza. La prima giornata della Ferrari non ha fatto certo gridare al miracolo, né nell’ambito dei giri totalizzati – 131, ossia 37 in meno dello ‘stakanovista’ Verstappen – né per i tempi sul giro, che hanno visto la SF1000 piantata in 11esima posizione a 1″313 da una Mercedes in grande spolvero.

LONTANI DA 12 MESI FA

Un debutto ben lontano rispetto a quello di 12 mesi fa, quando la neonata SF90 si prendeva tutti i titoli di prima pagina per i record sul giro siglati da subito, prima della doccia fredda di Melbourne. Leclerc ha commentato così la prima giornata del 2020, in cui la Ferrari ha rinunciato alla prestazione pura per focalizzarsi su altre priorità: “Abbiamo cambiato un po’ approccio rispetto al 2019 – ha puntualizzato il monegasco – Lo scorso anno il debutto fu sensazionale, ma poi la prima gara fu una delusione. Così abbiamo ritenuto fondamentale cambiare le nostre priorità nei test di quest’anno e concentrarci maggiormente su noi stessi, cercare di capire la macchina per poi inseguire la prestazione pura nei prossimi giorni”.

Parole, quelle di Charles, che lasciano intendere come la Ferrari abbia probabilmente affrontato la prima giornata con mappature più conservative e alti carichi di benzina. Configurazione che ha orientato il lavoro non certo in direzione della prestazione pura. “Non abbiamo spinto la macchina – ha proseguito Leclerc – Io mi sono focalizzato sul ‘costruire’ il mio feeling con la vettura per comprenderne meglio le reazioni. Più giri compiamo e migliori saranno le mie sensazioni per Melbourne. Del primo giorno non mi posso lamentare: abbiamo effettuato diversi tipi di test e sono andati bene”

GOMME

Il design della SF1000 è mirato a non ricreare quei problemi di downforce che attanagliavano la SF90, cercando di non compromettere troppo la velocità di punta, che era la dote migliore della vettura 2019. “In curva mi sentivo bene, c’era una buona velocità – ha spiegato Leclerc – Ma ne sapremo di più solo a Melbourne, quando le gomme saranno nella giusta finestra di utilizzo. Adesso è ancora molto freddo e questo pregiudica il funzionamento degli pneumatici. Per ora ci focalizziamo su noi stessi, poi vedremo”.