Critiche a Perez, ma perché tutto questo parlare?

Critiche a Perez, ma perché tutto questo parlare?

© Red Bull Content Pool

Mi chiedo il motivo per cui in molti stanno rimanendo così sorpresi. Si scopre forse oggi che Sergio Perez non è al livello di Max Verstappen?

Alzi la mano chi davvero pensava che il Checo Perez avrebbe avuto davvero una chance contro il compagno di squadra. Nonostante un inizio di stagione scoppiettante da parte del messicano, non penso fossero in molti pronti a dire: Sì, io ci credo. La verità è che in una stagione come questa, marchiata dalla supremazia Red Bull, si cerca sempre un appiglio a cui aggrapparsi. Un qualcosa che ci faccia sperare in un’annata non così tanto a senso unico.

Mesi fa qualcuno sussurrando potrebbe aver azzardato ricordando il 2016. Quando il vantaggio Mercedes sulla concorrenza non lasciava spazio ad altro se non al solo entusiasmo di vedere lotta interna fra Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Pian piano però la voce si è affievolita fino a sparire. Perché il pilota di Gaudalajara non è quel Nico Rosberg, perché l’odierno Max Verstappen non è quel Lewis Hamilton.

Due vittorie e due secondi posti nelle prime cinque gare sono certamente un bel bottino. Tuttavia riflettendoci su un po’, ci si renderà conto che questo tipo di risultati sono il “minimo” per chi guida una vettura spaziale come la RB19. Per di più c’è da tenere in considerazione che quei due primi posti sono arrivati in due piste particolari, e che in Arabia Saudita c’era stata per l’olandese la rottura del semiasse in qualifica.

Ciò non significa che in tali circostanze il classe ’90 non sia stato all’altezza della situazione, però si deve pur riconoscere il fatto che Perez non abbia le stesse qualità e la stessa costanza di Verstappen – un ragazzo che ha eguagliato il numero di vittorie di Ayrton Senna. E che, di conseguenza, vederlo come un reale pretendente al titolo è quasi utopia. Il messicano è un ottimo pilota, un ottimo secondo, ma non un prodigio.

Critiche a Perez, ma perché tutto questo parlare?
Credits: Red Bull Content Pool

Ci sono poi gli ultimi tre Gran Premi che fanno lanciare una sorta di mini allarme. Monaco, Barcellona e Montréal fanno sì che venga riconosciuta una situazione complicata. Che porta quasi a chiedersi: “È Max che sovraperforma? O è quello di Sergio il valore reale?” La realtà dei fatti sta nel mezzo, lo abbiamo visto più e più volte ed in differenti contesti. Il campione ci mette del suo, domina, fa la differenza, mentre l’altro nei momenti di difficoltà scivola.

In Red Bull il fattore di rischio è la pochissima pazienza di Helmut Marko, conosciutissimo per mandare a casa i piloti che non rispettano le aspettative. E qual’è l’aspettava in questo caso? Che sia dietro al compagno di squadra e, ovviamente, davanti alla concorrenza. Con questa macchina sembra un compito facile, eppure ultimamente non gli è riuscito. I cali non sono una novità. Ce ne sono stati anche l’anno scorso quando la circostanza era meno sotto il controllo della squadra di Milton Keynes. Allora perché tutto questo parlare?