Cosa c’è dietro ai numeri di Leclerc e Sainz?
La stagione dei due piloti della Ferrari è finita nel modo più imprevedibile. Carlos Sainz finisce davanti a Charles Leclerc in classifica piloti, ma a risaltare davvero è il numero dei podi
Dopo la gara di Abu Dhabi i detrattori di Carlos Sainz si sono dovuti definitivamente ricredere. Negli Emirati lo spagnolo ha portato per la quarta volta in stagione la sua Ferrari sul podio, cosa che gli ha consegnato in extremis il quinto posto in classifica piloti. Tutto questo a discapito del compagno di squadra Charles Leclerc, che nel 2021 ha aperto un credito importante con la fortuna in prospettiva del prossimo futuro.
Finito il campionato è tempo di guardarci indietro, e di dare un’occhiata anche ai numeri. Piuttosto a sorpresa Sainz è riuscito a chiudere il 2021 davanti a Leclerc, i due infatti in ventidue appuntamenti sono riusciti a portarsi a casa rispettivamente 164.5 e 159 punti. La differenza fra i due è di cinque punti e mezzo, ma a farla da padrona sono i podi. Quattro per il madrileno, e appena uno per il monegasco.
MONACO, UNGHERIA E JEDDAH, L’EMBLEMA DEL 2021
Nella sua annata d’esordio al volante della Rossa Carlos si è dimostrato costante superando piuttosto velocemente lo scoglio dell’adattabilità alla nuova vettura. È innegabile il fatto che i suoi quattro podi stagionali siano il frutto di una costanza che gli ha permesso di ritrovarsi al posto giusto nel momento giusto. Così è avvenuto a Monaco, in Ungheria, in Russia ed infine ad Abu Dhabi. Un secondo e tre terzi posti che smentiscono chi aveva dubbi e che allo stesso danno ragione alla scelta della Ferrari.
Tenendo conto delle potenzialità di Charles, qualcuno potrebbe quindi dire che la sua annata non sia stata all’altezza. E se Sainz è arrivato più volte sul podio, perché Leclerc invece solo una? Ma sarebbe una considerazione basata solo sui numeri, fatta da chi le gare non le ha viste. Il 2021 ha visto il classe ’97 protagonista di vere e proprie prodezze, ciononostante il piatto della bilancia pende in negativo.
Talvolta Charles Leclerc ha raggiunto livelli altissimi, come la pole position di Baku – sì più di quella di Monte Carlo – e il Gran Premio a Silverstone. Perché il ragazzo sa fare cose incredibili, ed è il motivo per cui la Ferrari già tre anni fa decise di puntare su di lui. Ma dall’altra parte è innegabile come spesso le cose non siano andate nel verso giusto. Nel principato l’errore è stato suo, ma troppi i casi in cui la dea bendata gli ha voltato le spalle.
Se non fosse stato per la penalità – lasciatemelo dire – irrisoria a Hamilton nel Regno Unito avrebbe addirittura vinto. All’Hungaroring è stato speronato da Lance Stroll in partenza mettendo fine anzitempo alla sua corsa, e in Russia una gara in rimonta gli viene cancellata dalla pioggia degli ultimi giri. A Jeddah invece la bandiera rossa viene esposta solo dopo il suo pit stop permettendo a chi non si era fermato di finirgli davanti.
MEZZA PENA
Motivo per cui la stagione di Charles Leclerc deve essere tutto sommato considerata in maniera positiva. Forse non buona tanto quanto quella di Carlos Sainz, ma siamo lì. Perché se il madrileno ha dalla sua (anche) un maggior numero di gare a punti lo si deve tra l’altro ai due DNF del monegasco – 20 a 18. D’altronde c’è una ragione se lo stesso Charles ha bollato la sua come una stagione “in cui siamo stati un po’ sfortunati”.
É vero che allo spagnolo non può far che piacere essere riuscito a sopravanzare il proprio compagno in diverse statiche; però un quinto posto non può essere (e non è) quello a cui entrambi aspirano. Quindi mezza pena, ne riparleremo semmai quando la Ferrari tornerà a lottare per l’unica posizione che conta.