McLaren Carlos Sainz

Credits: Press Area McLaren

Entrare in un nuovo ambiente lavorativo, specie se carico di storia come la Scuderia Ferrari, non è facile per nessuno. L’ex Toro Rosso però potrà contare sull’appoggio di ingegneri conosciuti o connazionali

 

Quando Carlos Sainz attraverserà per la prima volta le porte di Maranello vestito di rosso, non sarà solo. Dentro la sede della Ferrari, il madrileno, a meno di grossi cambiamenti, incontrerà dei volti ai lui già noti il che lo aiuterà a fare i primi passi.

Prima di tutto, i due ingegneri spagnoli che lavorano alla Scuderia. Iñaki Rueda, Chief Strategy Officer, ovvero responsabile delle tattiche di gara della Ferrari, e anche Xavi Marcos, ingegnere di pista di Charles Leclerc. È importante avere a che fare con un ingegnere di fiducia, con qualcuno che parla la tua stessa lingua. Ma Marcos e Rueda non saranno i soli a cui potrà appoggiarsi.

Carlos incontrerà altre due persone che conosce bene perché erano con lui alla Toro Rosso. Il primo sarà Marco Matassa, suo ingegnere di pista nel team faentino, ora “talent scout” della Rossa. Ma non è escluso che dall’anno prossimo potrebbe tornare vicino a Sainz. Poi ci sarà Riccardo Adami, ingegnere di pista per Vettel alla Red Bull, ma con un lungo passato in Toro Rosso.

Tuttavia, l’importante sarà che Sainz non faccia gruppo solo con loro isolandosi dagli altri. Sarebbe un errore clamoroso. Maranello è italiano, l’italiano si parla durante i pasti. È un sistema in cui entrare o da cui rimanere emarginato. Ne sa qualcosa John Barnard che bandì il Lambrusco dalla tavola durante il pranzo, causando una rivoluzione nella squadra. Ovviamente il tecnico inglese non lasciò la Ferrari, per una bottiglia in meno di Lambrusco. Ma è chiaro che decisioni del genere non fanno che creare distacco col resto del team. Poi i contrasti con Schumacher furono la goccia che fece traboccare il vaso cuasandone il licenziamento, ma questa è un’altra storia.

In più fare “politica dietro le quinte” può essere molto costoso, specialmente nella squadra probabilmente con più politica della griglia, con quattro team principal diversi in sei anni e personaggi intelligenti come Gino Rosato, segretario generale della squadra. Fortunatamente, Carlos ha dimostrato intelligenza grazie anche alla presenza di un mentore come suo padre.

In ogni caso, Sainz è un uomo di squadra. Sa perfettamente – la sua esperienza alla McLaren lo dimostra – che solo collaborando tutti insieme è possibile fare progressi. Ma che la cosa più importante sarà ottenere un’auto vincente, specialmente con le regole 2022, che daranno un’opportunità per porre fine al monopolio Mercedes. In questo modo, la capacità di persuasione può essere più importante dei pugni sui tavoli.