Come Pirelli può salvare la Formula 1 dalla noia
In una stagione tutt’altro che entusiasmante, Pirelli può ridare vita al Circus con le scelte sugli pneumatici
Il Gran Premio dell’Emilia Romagna è stato da tempo designato per essere il weekend di prova del nuovo format di qualifica. Tale programma, però, sembra essere destinato a essere posticipato a causa dell’allerta rossa emessa per la situazione metereologica critica della Regione. Nonostante ciò, si è ormai giunti al momento di analizzare le possibili conseguenze di tale “rivoluzione”. L’impatto dell’obbligo di utilizzo di mescola durante le qualifiche, difatti, difficilmente si limiterà al sabato, ma avrà ripercussioni anche sulle scelte di pneumatici e strategie in gara.
L’introduzione del nuovo regolamento sarà sicuramente utile per dare un po’ di pepe alle qualifiche. I piloti saranno tutti costretti a utilizzare un certo tipo di mescola per ciascuna sessione del sabato: dura in Q1, media per la Q2 mentre l’ultimo tentativo di agguantare la pole verrà effettuato su mescola morbida. Con esso arriva anche un cambio circa gli pneumatici disponibili, che potrebbe sconvolgere le scelte quali utilizzare la domenica durante il Gran Premio. Sarà la soluzione al calo di emozioni che ha contraddistinto la Formula 1 in questo 2023?
Una soluzione complessa
La stagione è stata caratterizzata prevalentemente da gare prevedibili e poco entusiasmanti, con diversi fattori a penalizzare lo spettacolo. L’aumento di deportanza, le zone DRS accorciate che limitano i sorpassi e la scelta prevalente del singolo pit stop sono tra questi. A queste, si aggiunge, ovviamente, il dominio incontrastato di Red Bull, ma nemmeno dietro ai due piloti del team austriaco si vedono grandi lotte. Dunque, come si può ravvivare queste gare? Modificare le vetture è fuori discussione, sarebbe troppo complicato. Il design è ormai definito per la stagione e si sta già lavorando alla prossima.
L’unica variabile diventa, dunque, lo pneumatico: Pirelli è il solo attore del grande Circus che possa accettare il ruolo di antagonista nei confronti della noia, protagonista degli ultimi GP. Compito non semplice, in quanto bisogna trovare un equilibrio: la gomma più morbida consente una maggiore probabilità di aumentare le soste, ma non devono diventare troppe. In quel caso, si rischierebbe di avere un caos eccessivo, difficile da seguire e apprezzare. Inoltre, un degrado eccessivo costringe il pilota a non spingere per conservare la mescola il più a lungo possibile, il che rende difficile per un team decidere di puntare su tale pneumatico.
Una o due soste?
Per quanto si possa cercare di incentivare le scuderie attraverso gli pneumatici, bisogna risolvere anche un altro problema affinché le due soste siano contemplabili. Quando i sorpassi sono complicati come al momento, difficilmente un team predilige la strategia a due stop visto il tempo che si perde in pit lane. Ma la verità è che capire quale dei due fattori scateni l’altro è complesso, come afferma Mario Isola. Intervistato da Motorsport.com, il responsabile Pirelli ha dichiarato: “Quello che abbiamo imparato negli anni precedenti è che se andiamo troppo morbidi o troppo aggressivi, c’è una tendenza generale a gestire il ritmo per avere una gara a una sola sosta”.
“Ma un elemento importante è la difficoltà di sorpasso. Si può correre il rischio di rientrare nel traffico se si sa di poter sorpassare. Ma se non si può sorpassare, allora non si corre il rischio, si resta davanti e si protegge la posizione” continua. “Quindi, credo che solo cambiando gli pneumatici non saremo in grado di trovare una soluzione adeguata e continueremo a girare in tondo”.
Si potrebbe dunque pensare che la soluzione si trovi nel regolamento: basterebbe rendere obbligatorie le due soste e usare tutte le mescole. La situazione, però, sembra più complessa di così e a raccontarlo è ancora una volta Isola. “Abbiamo fatto un’analisi su questo tema insieme ai direttori sportivi molti anni fa”, ha detto. “Abbiamo concluso che più si impongono nuovi vincoli, più le squadre si avvicinano alla stessa strategia“.
“Quindi, se si impone loro di utilizzare tutte e tre le mescole, probabilmente all’inizio avranno strategie diverse, perché dovranno adattarsi alla nuova situazione. Ma alla fine sceglieranno la stessa strategia. Quindi, avremo gli stessi tempi di pitstop, le stesse scelte e così via. Dobbiamo accettarlo”.
Stravolti i set di pneumatici
Nel momento in cui debutterà il nuovo format per le qualifiche – difficilmente a Imola – ci sarà anche un significativo cambio nel numero e nella distribuzione delle mescole. I set di pneumatici scenderanno di due, diventando 11, in linea con la scelta della Formula 1 indirizzata verso l’ecosostenibilità. Le soft si dimezzano, le medie e le hard aumentano di un set ciascuna. Questo significa arrivare in gara potenzialmente con due set di ogni mescola a differenza del trend dell’ultimo periodo che ha visto quasi tutti i piloti arrivare alla domenica avendo solo una bianca e una gialla nuove.
Per questo motivo, sarà difficile che un team termini la disponibilità di pneumatici, il che ha consentito a Pirelli una scelta aggressiva per le mescole. “L’assegnazione originale [per Imola] era C2, C3 e C4, ma ora è C3, C4 e C5. Con l’assegnazione alternativa degli pneumatici, tutti i team avranno due set di dure, due set di medie e due set di morbide per la gara” rivela Mario Isola. “Quindi, possiamo fare un passo più morbido, e anche se questo aumenta il numero di soste, hanno abbastanza pneumatici“. Se non dovesse essere Imola, sarà probabilmente il GP d’Ungheria il banco di prova.