Claire Williams: “No a un calendario con 22 gare a stagione”
Claire Williams, vicepresidente della scuderia omonima, non ha preso di buon grado l’iniziativa di Liberty Media di ampliare il calendario di Formula 1, ospitando così un numero maggiore di Gran Premi nel corso della stagione.
Il prossimo anno le gare che i team disputeranno saranno 22, a seguito della conferma che il GP del Messico rimarrà in programma per almeno altre tre stagioni dopo il 2019. Liberty Media, detentore dei diritti commerciali della Formula 1, ha spesso parlato del suo desiderio di ampliare il calendario, siglando accordi con Paesi Bassi e Vietnam per il 2020.
Punti di vista diversi
Il vicepresidente della Williams pensa che il calendario sia già sul punto di scoppiare e si è chiesta se aggiungere ulteriori circuiti sia sensato o meno per i diversi team, dichiarando – “Ventuno è il numero massimo di gare da disputare nel corso di una stagione. Personalmente, vorrei vedere meno Gran Premi affinché con un’offerta più bassa, aumenti la domanda, questa è l’economia di base.”
Analisi non solo imprenditoriale
L’imprenditrice britannica, per quel che riguarda soprattutto la gestione commerciale del team è chiara: ”È quasi lo stesso per le corse. Metti troppi eventi nel calendario ed è molto per le persone da consumare quando c’è così tanta concorrenza sul mercato, quando si tratta di altri eventi sportivi o altri media ecc.” – e aggiunge – “L’altra considerazione è il personale. Se aumenti il numero di gare, aumenta la pressione attorno alla squadra dal punto di vista delle prestazioni e a ciò che sono in grado di fare.”
Calendario dispendioso e dispersivo
“Trovare un equilibrio tra lavoro e vita è difficile. Ma con squadre più piccole, come la nostra, e con budget più piccoli, è ancora più complesso pensare a come poter gestire un calendario con 21 gare” – analizza Claire Williams che sottolinea – “I costi aumentano, hai bisogno di più personale. Hai bisogno di quattro tecnici di gara invece di due. Non possiamo inviare ai 25 Gran Premi le stesse persone. Non è giusto. Ci sono dei costi come ad esempio di trasporto delle tue merci in tutto il mondo.”
E tornando al paragone con il mondo delle corse, conclude: “Bisogna pensare a quanto vengono vendute quelle gare. Nel piatto finisce di più rispetto a ciò che viene condiviso equamente? Sarei contraria ad avere più gare in calendario. È importante avere mercati diversi, territori diversi, ma dobbiamo guardare a ciò che è sensato e cosa no.”
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— ROKiT WILLIAMS RACING (@WilliamsRacing) August 12, 2019
Eleonora Arcari