Red Bull regolamenti 2026

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Dati alla mano quando si parla del DRS della Red Bull: la scuderia mostra una netta superiorità in termini di velocità quando si aziona l’ala posteriore, ma come mai?

Non è una novità quando parliamo della superiorità dettata dalla scuderia di Milton Keynes quest’anno. Tuttavia, a sorprendere ancora è l’uso del DRS, che impatta in maniera significativa sulla monoposto della Red Bull, aumentando significativamente il distacco con le altre vetture della griglia. Più che distacco, l’aumento è notevole appena si accede all’utilizzo del DRS che trasforma in modo considerevole la vettura.

La questione, non è passata inosservata, anzi è stata posta subito sotto la lente d’ingrandimento del responsabile tecnico della Mercedes che parla di come l’utilizzo del DRS impatti in modo considerevole sulla vettura. “È incredibile come la Red Bull sia in grado di guadagnare non appena viene aperto il DRS. Quando andiamo a sommare le velocità per delineare una differenza, riusciamo a malapena a crederci”. La questione non è solo legata a quanto il DRS impatta con la vettura, ma anche quanto la Red Bull sia “fortunata” nello sfruttare  le giuste occasioni.

Se teniamo in considerazione ad esempio la Mercedes di Lewis Hamilton, il pilota è stato in grado di entrare con maggiore velocità verso l’angolo sinistro dell’Eau Rouge, a Spa. Si parla di circa cinque chilometri in più rispetto ai due toreri della Red Bull, Sergio Perez e Max Verstappen. Nonostante questi numeri alla mano, è stato evidenziato che, non appena il pilota inglese della Mercedes raggiunge la fine della curva la sua velocità diminuisce. A differenza invece, della velocità della RedBull, notevolmente più alta e più scattante quando si tratta di premere il freno in staccata. Piccoli aggiustamenti e differenze che su una vettura di Formula 1 impattano in maniera significativa in termini di performance, ma riusciranno le altre vetture della griglia ad avvicinarsi alle performance della Red Bull?