Formula 1, Button favorevole al team radio ban: «Avvantaggiati i piloti esperti»
Il 2016 ha portato con sè un’ulteriore limitazione regolamentare che rientra nella sfera dei team radio. Se nel 2014 dal GP di Singapore è stato applicato un ban ad alcuni tipi di comunicazioni in seguito alle ripetute richieste sulla guida da parte dei piloti agli ingegneri, quest’anno una vera e propria regola è stata promulgata con restrizioni che la renderanno più efficace. Tuttavia Jenson Button è convinto che la FIA avrà difficoltà a comprendere se le regole verranno effettivamente rispettate, dato che è impossibile ascoltare e analizzare ogni messaggio pronunciato nel corso delle sessioni. «Spero ascoltino più team radio possibile, per controllare bene ma verificare se è efficace sarà praticamente impossibile» ha affermato.
Ciò nonostante, il pilota della McLaren si proclama grande sostenitore di questo cambiamento poiché ritiene che possa favorire i piloti più esperti come lui e il suo compagno di squadra. «Sicuramente avvantaggerà i piloti con maggiore esperienza. Si consultano i dati e si impara quanto più si può. Invece se si è nello sport da qualche anno, si è ormai diventati pigri. Mi ricordo quando non avevamo informazioni su ciò che stava accadendo, quindi non vedo l’ora. Senz’altro renderà tutto più avvincente».
I piloti andranno quindi alla cieca e sarà più facile incappare negli errori nei primi Gran Premi, mentre con il passare del tempo diverrà la normalità e tornerà progressivamente il livellamento, così come per la modifica del format delle qualifiche. «Penso che ci si adatterà dopo alcune gare. -ha dichiarato Button- Personalmente ho sempre percepito le qualifiche come l’ultimo dei problemi nello sport. Ma un piccolo cambiamento rende tutto più interessante per le persone che fanno i compiti, fanno il lavoro migliore quando si preparano. Bisogna solo assicurarsi di fare un buon lavoro e questo potrebbe favorirci nei primi gran premi».
Una restrizione con risvolti retro, che porterà agli anni in cui nessun pilota osava o quantomeno aveva la necessità di essere aiutato nella guida. Ora non rimane che chiedersi fino a quando questa regola sarà religiosamente rispettata per poi ricadere nell’oblio, come di fatto successe due anni fa.