Battute, sessismo, politically correct: il caso Bobbi – Valsecchi
Lo scambio inappropriato tra Valsecchi e Bobbi scatena il dibattito: Sky li sospende, il web si divide
Una notizia italiana che ha fatto il giro del mondo: Matteo Bobbi e Davide Valsecchi, noti volti di Sky Sport F1 non saranno presenti durante il GP del Canada. Non si tratta di motivi personali o lavorativi, i due sono stati sospesi dall’emittente a causa di uno spiacevole incidente durante di GP di Spagna. Il siparietto nasce da un’affermazione di Bobbi, che invita il collega a voltarsi per osservare un “Bel pacchetto di aggiornamenti”. Tale frase era riferita al fondoschiena di una ragazza del paddock alle spalle di Valsecchi. Seguito il suggerimento, l’ex pilota in GP2 ha risposto di sapere che “Purtroppo non si può testarli”.
Questo scambio di battute non è piaciuto a molti, in primis a Federica Masolin, la quale stava conducendo e che immediatamente ha tagliato i due chiedendo di mandare in onda delle interviste. Nel frattempo i social si sono infiammati: chi ritiene che fosse una semplice battuta e chi invece invoca provvedimenti ancora più importanti. Anche sulla sospensione il pubblico si divide. In tanti sostengono la scelta di Sky, ma c’è anche chi grida all’esagerata ricerca di mantenere tutto il più politicamente corretto possibile. È dunque indispensabile analizzare al meglio la situazione prima di trarre conclusioni.
Chi sono Bobbi e Valsecchi?
Non conoscerli è difficile, ma la loro carriera non si limita all’apparizione settimanale nelle trasmissioni di Sky F1. Entrambi sono ex piloti, ma di categorie differenti. Matteo Bobbi, classe 1978, ha corso due anni nel Campionato FIA GT, centrando il titolo di Campione al primo tentativo, nel 2003. Lo stesso anno ha anche avuto un assaggio di Formula 1 essendo collaudatore e terzo pilota per Minardi. Gli è stata data, infatti, l’opportunita di partecipare a una sessione di prove libere, a Imola, nel GP di San Marino. Oltre a far parte della squadra di commento di Sky Sport, è istruttore Premium di Guida sportiva e sicura per Toyota e Porche.
Davide Valsecchi ha invece 36 anni ma vanta a sua volta un buon curriculum motorsportivo. Entra a far parte della scuderia di commento dal 2013, da campione in carica di GP2. Valsecchi è, difatti, l’ultimo pilota italiano ad aver vinto la serie cadetta del campionato di Formula 1. Anche lui ha potuto assaggiare il Circus: prima con HRT nei test di Abu Dhabi, poi da collaudatore per Lotus e infine da terzo pilota della scuderia. Ha preso parte anche a una sessione di libere, nel GP di Malesia 2011.
I tristi precedenti
Non si può dire dunque che ai due manchino competenze a livello tecnico, ma su altri livelli apparentemente sì. Tra i due, ad aver commesso più scivoloni è stato sicuramente Valsecchi. Commenti circa le ragazze presenti nel paddock non sono cosa nuova per il comasco, ma le uscite infelici in tempi recenti sono state più di una e di non poca importanza.
La prima che ricordiamo risale a poco meno di un anno fa ed è un insulto su base stereotipica. Parliamo di quando, durante il GP del Belgio dello scorso agosto, lo sfortunato Valsecchi non è riuscito a trovare il proprio pass. Non è noto se sia stato perso dall’ex pilota o se gli sia stato, invece, rubato, ma la sua dichiarazione fu tale: “Qualcuno deve avermelo scippato. Poi dicono di Napoli, eh, ma secondo me anche qui in Belgio sono furbetti”. Valsecchi si è successivamente scusato, affermando come la sua frase volesse smontare lo stereotipo, ma di essersi espresso male.
Ieri sono stato protagonista di una battuta proprio infelice. Il mio intento era quello di smontare lo stereotipo su Napoli e invece mi è uscita così male che l’ho rafforzato. Imperdonabile! Vorrei scusarmi dal profondo del cuore con tutti coloro che giustamente si sono offesi
— Davide Valsecchi (@davidevalsecchi) August 29, 2022
Altre due dichiarazioni completamente fuori luogo hanno interessato il pilota Lewis Hamilton. Qualche anno fa fece una battuta riguardo a un’affermazione di Hamilton che vedeva nera la sua situazione. Di tutta risposta, Valsecchi disse che fosse perché “Ha un colore di pelle diverso, vede da un’altra prospettiva”. Se tale uscita risulta infelice, peggiore è quella del 2021 in cui affermò come Hamilton, dalle origini africane, prenderebbe peso facilmente essendo “Di quella razza lì“.
Due pesi e due misure?
Mettiamo a confronto i comportamenti di Bobbi e Valsecchi con quelli della loro collega, Federica Masolin. La milanese non si risparmia battutine, soprattutto nei confronti di Davide, il quale è al suo fianco in qualsiasi momento del fine settimana di gara. A differenza del collega, lei non ha mai ricevuto commenti negativi per tali uscite. Si può parlare dunque di una situazione da ‘due pesi, due misure’?
La risposta è molto semplice: no. Nell’episodio spiacevole del GP di Spagna è venuto a mancare il rispetto, in particolare nei confronti di una persona sconosciuta. Valsecchi e Masolin, invece, sono colleghi e amici, come più volte dichiarato dalla conduttrice. I suoi commenti non offendono la morale di nessuno, l’unica persona che potrebbe rimanerci male sarebbe proprio Valsecchi. Ma è facilmente comprensibile come, se tali battute continuano a ripetersi, significa che l’ex pilota non le soffre. Anzi, spesso i due colleghi ne ridono insieme. Ovviamente, però, andrebbe ammonita anche lei se si volesse rispettare al 100% il politically correct.
A dire il vero, però, nemmeno le dirette interessate del commento di Valsecchi e Bobbi si sono offese per le dichiarazioni dei commentatori di Sky Sport. “Hanno fatto una battuta innocua e genuina, un complimento educato. E parlo anche per l’altra ragazza inquadrata: nessuna di noi due si è sentita offesa da questa storia” afferma Christine Zonca, pilota di rally, nonché una delle ragazze interessate dal commento, a MOV. Molte donne, invece, non concordano con lei, esprimendo disagio nel caso fosse successo a loro un episodio simile.
Mancanza di professionalità
Come già affermato in precedenza, Bobbi e Valsecchi sicuramente nutrono grandi competenze tecniche, ma ciò non rende per forza professionale una persona. Il commento fatto in Spagna è fuori luogo in qualsiasi momento ma ancora di più quando fatto in diretta nazionale. Se il commento fosse arrivato durante una conversazione privata tra i due, nessuno avrebbe potuto dire niente e nessuno avrebbe potuto sentirsi non rispettato. Che il commento, le intenzioni o altro siano sbagliati o meno può essere oggetto di dibattito, ma il contesto in cui è arrivato no. La professionalità è completamente venuta a mancare ed è forse la cosa peggiore di tutta la situazione.
Ma sono i soli in Sky? Analizzando gli altri commentatori abituali, ossia Vanzini, Gené e Masolin, alcune pecche possiamo trovarle. Lo spagnolo difficilmente manca di professionalità, alcuni errori di grammatica italiana non influiscono sicuramente, ricordando come non sia la sua lingua madre. Federica Masolin, invece, è forse la più professionale del team, cosa visibile anche nelle sue risposte ai commenti inappropriati dei colleghi. Vanzini, invece, manca un pizzico professionalità da un certo punto di vista.
Mai una parola fuori posto da parte del 50enne, ma tanti errori in telecronaca. Non è raro che sbagli a riportare un’informazione, che parli di qualcosa successo al pilota sbagliato, di errare nel citare un evento di un GP passato. Anche questa può essere considerata mancanza di professionalità, soprattutto nel caso non ci si corregga. Un grande esempio lo si può ritrovare nel GP di Singapore della scorsa stagione, quando in telecronaca venne analizzata la penalità di Perez sulla base di errati precedenti, che hanno portato a grosse discussioni in quanto le persone difficilmente hanno poi approfondito la questione per sapere le effettive differenze.
Sarà solo sospensione…?
In conclusione, è difficile andare contro alla decisione circa la sospensione. Si parla di sessismo ma, come abbiamo analizzato, anche di professionalità e della totale mancanza di quest’ultima. Entrambi i commentatori hanno pubblicato online le proprie scuse, ma la loro posizione è indubbiamente a rischio. Uno scivolone può capitare, ma quando diventa un’abitudine si fa anche fatica a capire se sia seriamente un errore o una convinzione. E se la Formula 1 si sta dimostrando sempre più aperta e lotta a fianco delle donne e del suo campionissimo Lewis Hamilton, sessismo e razzismo non possono avere un pass per il paddock.