Austria GP: si considera la possibilità di correre senza pubblico

Austria GP 2020

Credits: Red Bull Racing Press Area

Il mondiale di Formula 1 2020 inizia ad delinearsi, grazie al Red Bull Ring che si è pronto a confermare la disponibilità per ospitare il GP.

L’inizio della nuova stagione di Formula 1 ha subito una brusca frenata causata dalla diffusione del Coronavirus. Infatti,  poche ore dall’inzio delle FP1, Liberty Media ha cancellato il GP d’Australia. Altri eventi hanno avuto la stessa sorte, mentre altri sono stati posticipati a data ancora da destinarsi.
Tra molti dubbi e incertezze, sembra concretizzarsi la possibilità che il primo appuntamento del mondiale sia il GP d’Austria, previsto per il 5 luglio.

Al momento, tutti gli eventi sportivi pubblici in Austria sono vietati fino alla fine di giugno, ma la situazione sanitaria migliora progressivamente. Infatti, già settimana prossima, Liberty Media potrebbe ottenere l’approvazione per organizzare la prima tappa del mondiale 2020.
Werner Kogler, ministro austriaco dello sport, ha confermato la disponibilità del Red Bull Ring per ospitare la gara annuale, dichiarando: “Un GP di Formula 1 senza spettatori a Spielberg è un’opzione immaginabile e praticabile”.

Inoltre, ha anticipato la possibilità di un doppio appuntamento, decisione che però spetterebbe agli organizzatori che “sono responsabili del rispetto delle norme sanitarie e dell’ingresso e uscita dal paese”.

AUSTRIA GP: LE POSSIBILI DIFFICOLTÀ

Kogler ha spiegato le problematiche che incontreranno organizzando l’evento di Formula 1. In questo caso, il problema maggiore consiste nell’arrivo delle squadre, dei piloti e del personale del Circus, provenienti da paesi ancora in fase ascendente del virus. Il cancelliere Sebastian Kurz, la settimana scorsa, ha annunciato la chiusura dei confini fino a quando non sarebbe stato trovato un vaccino. Tuttavia, la situazione nel paese è migliorata e le attività dovrebbero riprendere martedì prossimo con l’apertura di alcuni piccoli negozi.

Il GP d’Austria sarebbe dunque il primo passo per Liberty Media, che si sta impegnando a comporre un calendario di circa 15-18 appuntamenti. Ciò dovrebbe permettere di non inficiare la competizione e l’aspetto economico dello sport.