Arriva l’annuncio: U-Mask vietate e la Ferrari si adegua
Le U-Mask che tanto hanno fatto discutere sono ufficialmente vietate dallo stato italiano e anche la Ferrari dovrà adeguarsi alle nuove norme
La scuderia Ferrari dovrà ufficialmente cambiare i propri piani dopo che le U-Mask 2.0 sono state vietate dallo stato italiano. In un primo momento queste particolari mascherine promettevano di filtrare l’aria in un modo superiore rispetto a quelle reperibili comunemente nelle farmacie. Tanto da essere utilizzate per tutta la stagione del 2020 dalla maggior parte dei team di Formula 1. Ma il Ministero della Salute, dopo accurate verifiche e alcuni servizi televisivi a riguardo, ha ritenuto opportuno vietarne la vendita.
Il divieto ha validità dal 27 marzo 2021, ma il team di Maranello ha potuto utilizzare le mascherine anche durante il Gran Premio del Bahrain grazie ai cinque giorni di proroga disponibili per permettere a tutti di adeguarsi. Attualmente la scuderia italiana dispone di uno staff piuttosto cospicuo durante il weekend di gara, e molti di loro utilizzano due mascherine al giorno. Riuscire ad adattarsi alle nuove norme in una sola giornata era praticamente impossibile. Ma ora che i cinque giorni a disposizione sono praticamente al termine avranno bisogno di un nuovo fornitore, del quale non si sa ancora nulla.
PRIORITÀ
In questo periodo molto particolare la salute è senza alcun dubbio la priorità assoluta. Difatti, durante lo scorso Gran Premio lo stato del Bahrain ha messo a disposizione la vaccinazione prioritaria per tutti i membri della Formula 1. Nonostante il consiglio del presidente della classe regina che aveva suggerito di aspettare le liste di attesa dei propri paesi, molti team hanno deciso di usufruire di questa occasione. Tra questi ultimi anche Carlos Sainz, mentre Charles Leclerc, che è venuto a contatto con il virus questo inverno, non ha potuto avvalersene.
Ma se la salute è una priorità perché potremmo continuare a vedere altri team che utilizzano le stesse mascherine? Perché esse non sono vietate in tutti gli stati e ogni scuderia si avvale delle direttive indicate dalla propria nazione. Non è però detto che, dopo quanto scoperto, anche il resto del Motorsport non decida di adeguarsi a sua volta. Senza alcun dubbio trovare un’alternativa che coincida in egual modo con sicurezza ed estetica non sarà facile, ma ne varrà la pena per la salute.