Formula 1 | Mario Andretti: “La Formula 1 sta andando nella direzione sbagliata”

Andretti Alfa Romeo Racing

© Twitter, Formula 1

Il cambio regolamentare del 2017 ha portato ad avere monoposto di Formula 1 sì più veloci ma allo stesso più larghe, quindi meno predisposte al sorpasso, a causa di una maggiore turbolenza creata dalla vettura che precede. Neanche zone di DRS implementate paiono aver risolto il problema ed è stato il Gran Premio d’Australia a confermare la tendenza.

Sull’argomento è intervenuto il campione del mondo Mario Andretti, che ha voluto fare un paragone con le auto Indy, serie concorrente americana a ruote scoperte, che in questo 2018 ha effettuato una scelta opposta, andando a diminuire l’aerodinamica per favorire le manovre di sorpasso.

Credo che l’Indycar abbia giustamente ritoccato l’aerodinamica andando nella giusta direzione – ha esordito lo statunitense a Motorsport.com – Sono tornati ad avere una pura vettura a ruote scoperte e penso che fosse qualcosa che tutti gli appassionati volevano vedere.”

“In Formula 1 purtroppo le auto, a partire dall’anno scorso, hanno iniziato ad assomigliare sempre più a dei prototipi sportici, piene di alette ed altre ca****e simili. Personalmente credo che la Formula 1 abbia mancato un’occasione.”

“In Indycar hanno ridotto il carico aerodinamico, un elemento che non ha peggiorato più di tanto la deportanza grazie all’effetto suolo, ma ha ridotto ogni tipo di turbolenza. Con ali più piccole è più semplice stare vicino al pilota davanti e quindi avere un sorpasso agevolato.”

In Formula 1 si è fatto il contrario, andando ad aumentare la grandezza degli pneumatici creando così più turbolenze. In più con le ali più grandi si accorciano i tempi di frenata, andando ad eliminare qualsiasi possibilità di sorpasso. Il DRS è diventato necessario, ora più che mai, ma anche con il DRS devi rimanere incollato alla vettura davanti fino a quando non lo potrai attivare.”

“L’unico aspetto che vedo negativo nell’Indycar è che finiscono la stagione troppo presto e non ne vedo il motivo. L’Indycar sparisce a settembre e questo è uno svantaggio in primo luogo per i piloti. Non sono e mai sarò d’accordo con il Management per queste scelte, spero siano in grado di risolvere.”