Alpine, Rossi: “Quattro le figure chiave nella gestione del team”
Prima era solo Abiteboul. Ma c’era troppo da fare per una persona sola. Così da quest’anno in Alpine le cose sono un po’ cambiate, e come siano cambiate lo ha chiarito Laurent Rossi
Con la venuta di Alpine tante cose sono cambiate. Non si è trattato solo di una nuova denominazione per la scuderia francese; bensì è stata stravolta nel profondo la struttura dell’organigramma aziendale. Una scelta che il neo CEO Laurent Rossi ha difeso a spada tratta durante un’intervista concessa alla BBC (e riportata da SoyMotor.com).
Fino allo scorso anno a capo del team Renault vi era stato Cyril Abiteboul, sotto cui passavano tutte (o quasi) le decisioni. Poi l’introduzione del nuovo piano strategico – Renaulution – voluto da Luca De Meo ha portato a rivoluzionare pure la squadra di Formula 1. Via Abiteboul. Al suo posto invece quattro figure chiave come Davide Brivio (Racing Director), Marcin Budkowski (Executive Director), Alan Permane (Sporting Director) e Matthieu Dubois (Strategy Director).
RISVOLTI ORGANIZZATIVI
“Prima avevamo un Team Manager, il cui compito era quello di supervisionare il lavoro sia in pista che in fabbrica. La verità era che però risultava difficile per una persona sola svolgere entrambi gli incarichi. Sarebbe difficile per chiunque. [ndr. Così invece] le responsabilità sono ben definite. È vero, quando si ha un problema bisogna confrontarsi con altre tre persone. Ma finora è un sistema che sta funzionando bene“, le parole di Rossi.
Il francese ha continuando poi spiegando come, nel dettaglio, sono ripartite mansioni: “Alan Permane è il nostro Sporting Director, è lui che dirige lo spettacolo dal muretto. Abbiamo un addetto alla strategia, Matthieu Dubois, che lavora insieme a Permane. Ci sono poi Marcin e Davide che, rispettivamente sotto il lato tecnico e della pista, sono a disposizione nell’eventualità che si debbano prendere decisioni più complesse. Anche se, a dir la verità, succede raramente”.
Tale organizzazione permette all’AD di non occuparsi prettamente degli aspetti sportivi, e di dedicarsi maggiormente a quello commerciale del marchio: “Io supervisiono tutto questo, e nel bisogno posso dividermi tra lo sviluppo tecnico e altro. Allo stesso tempo però mi dedico a operazioni più legate al business“.