Alonso: “Giudicare i giovani piloti, come Russell, è difficile”

Alonso Russell

Credits: Formula 1

Lo spagnolo ha affermato che giudicare la generazione più giovane di Formula 1 è “complicato”, come ha dimostrato Russell, in Bahrain, lo scorso anno

Il giovane George Russell, nel corso del Gran Premio di Sakhir del 2020, ha sostituito Lewis Hamilton al volante della Mercedes, colpito dal Covid-19. Il talentuoso britannico, che fino ad allora aveva trascorso la maggior parte della stagione nella fascia bassa della griglia con la Williams, si è qualificato in prima fila e ha persino rischiato di vincere la gara.

Fernando Alonso, pilota di lunga esperienza, è convinto che i giovani di talento in Formula 1, proprio come Russell, non manchino, ma è molto difficile giudicarli, in quanto l’equipaggiamento delle loro scuderie non lo permette. “Il caso Russell è sorprendente nello spiegare questa problematica del nostro sport”, ha detto Alonso ai microfoni della RAI. “In cinque giorni, non cento, è passato dall’ultima alla prima fila. Tutto questo senza un tocco divino, è bastato solamente salire su una Mercedes. Valutare i piloti, in queste condizioni, è complicato.

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Allo stesso modo, Alonso ritiene che Hamilton debba molto all’eccellenza ingegneristica di casa Mercedes. “Non c’è dominio se non c’è una macchina vincente”, ha aggiunto il pilota Alpine. “Quando si conquista una serie di titoli vuol dire che si possiede una decisiva superiorità tecnica. È successo a Hamilton, è successo a Vettel, ed è successo a me con la Renault nel 2005 e nel 2006″.

Alonso, inoltre, ha speso qualche parola anche sul suo passato da ferrarista, dove la vittoria del titolo è sfumata più volte, come accaduto a Sebastian Vettel. “Non abbiamo vinto, ovviamente, ma ci siamo avvicinati due volte al Mondiale lottando fino all’ultima gara, lo dico perché nessuno ricorda i secondi posti. La verità è che negli ultimi sette anni solo una squadra ha avuto la forza di vincere”.