Alonso e Sainz: due facce opposte di una stessa Ferrari

Alonso Sainz Ferrari 2021

Credits: Scuderia Ferrari press area

Due piloti, una squadra in comune: in dieci anni le cose cambiano, quella che per Alonso era una sconfitta, per Sainz (e per la Ferrari) oggi è una vittoria

Nel lontano 2011, la Ferrari aveva Fernando Alonso come alfiere. E a Monaco, arrivò secondo. Una sconfitta per lui e per la squadra, che quella stagione era in lotta per il Mondiale Costruttori e aveva risultati piuttosto positivi quasi ad ogni Gran Premio. Oggi, dopo dieci anni, le sorti sono cambiate. Sulla rossa monoposto di Maranello c’è un altro spagnolo, Carlos Sainz, e il secondo posto a Monaco viene visto come una vittoria. Perché, per i risultati attuali, effettivamente lo è. Una Ferrari che è profondamente cambiata, che ha visto il succedersi di Alonso e Sainz e che ora sembra risorgere dalle ceneri di un 2020 nettamente al di sotto delle aspettative. 

In una conferenza stampa virtuale, Alonso ricorda gli anni d’oro della Ferrari: “Ricordo anni fa, quando facevo nove o dieci podi a stagione. Un secondo posto, all’epoca, è stato come un funerale. Soprattutto perché in conferenza stampa mi chiedevano sempre quando avrei vinto. Ora, dei 97 podi che Ferrari ha conquistato, soprattutto quelli degli ultimi 5-6 anni, penso che non ci sia stato il dovuto rispetto. 

IL SECONDO E’ IL PRIMO DEI PERDENTI, MA NON SEMPRE

Come diceva Senna, “Il secondo è il primo dei perdenti”. Ma non sempre è così, e la dimostrazione pratica è proprio il GP di Monaco svoltosi ieri. Dopo la bruciante delusione di un Leclerc, prima in pole e poi ritirato ancora prima della partenza, il secondo gradino del podio preso da Sainz è stato visto come una grande vittoria per il team. Una squadra che si sta riprendendo, e che sembra migliorare gara dopo gara. 

Ma è meglio non sbilanciarsi in ipotesi e lodi troppo affrettate. C’è da riconoscere lo straordinario merito di Sainz nel portare per la prima volta nel 2021 la Ferrari a podio, quasi sul tetto di una Monaco sfavillante. C’è però, la grande delusione per Leclerc, che, purtroppo, nemmeno quest’anno è riuscito a spezzare la sua maledizione del Principato. 

In diversi anni le cose cambiano, le sorti si spostano da un capo all’altro. Quel secondo posto che nel 2011 era ritenuto una grande sconfitta da Alonso, oggi, nel 2021, per Sainz, per la Ferrari e per tutti gli appassionati è come una vittoria. Una vittoria che è giusto celebrare. Una vittoria che, dieci anni fa, sarebbe stata un lato amaro della medaglia per tutti.