Addio al logotipo più iconico della storia, da ora in poi non lo vedremo più | L’automobilismo perde un pezzo da 90
Il rebranding colpisce ancora: uno storico marchio decide che è arrivato il momento di cambiare: Addio al logotipo più iconico della storia.
Un termine di stampo britannico che ormai come migliaia di altri vocaboli è entrato nel nostro linguaggio comune. rebranding, ovvero quel processo di modifica dell’immagine aziendale di un’organizzazione, per qualsivoglia motivo.
È una strategia di mercato che consiste nel dare un nuovo nome, un simbolo o un cambiamento nel design a un marchio già affermato. Un netto stacco del passato, perfino nel logotipo, e fa niente se nel corso dei decenni è diventato un simbolo iconico di identificazione. L’idea alla base del rebranding è quella di creare un’identità diversa per un marchio, rispetto ai suoi concorrenti, sul mercato.
Ci sono due tipi di rebranding: uno è proattivo, l’altro è reattivo. Nel primo caso viene eseguito quando un’azienda intravede un’opportunità di crescita, innovazione, attingere a nuove attività o clienti e di riconnettersi con i suoi utenti. Nel secondo caso, invece, si utilizza quando il marchio esistente è stato interrotto o modificato.
Tante le motivazioni di questa scelta: potrebbe essere figlio di fusioni o acquisizioni, problemi legali oppure pubblicità negativa, l’obiettivo è quello di battere la concorrenza o creare la propria nicchia. Diversa dal passato. E poi ci sono rebranding a prima vista inspiegabili.
L’esempio più eclatante di rebranding
Prendete un noto marchio automobilistico: Audi. Ebbene, lo storico marchio tedesco ha annunciato di recente il lancio di un nuovo marchio esclusivo per il mercato cinese, che si chiama AUDI.
Si tratta di una nuova azienda che accantona quegli iconici quattro anelli, che da sempre identificavano Audi, riconoscibile a vista d’occhio. Addio. Al loro posto una scelta moderna sì, ma tendente al banale ma in nome del rebranding.
Addio a quell’iconico logotipo
I quattro anelli verranno sostituiti da scritta Audi con tutte lettere maiuscole, una moda ma niente di innovativo, d’altronde è un periodo storico in cui molti marchi stanno seguendo questo rebranding. L’obiettivo è quello di separarsi dalla tradizionale Audi, ma senza dividerla completamente.
Quindi, anche se continuerà a funzionare per qualche anno con i modelli a combustione, si tratterà solo di modelli elettrici al 100%. “Con il lancio di questo nuovo marchio di modelli elettrici e intelligenti in Cina, Audi apre nuove strade per accedere a nuovi segmenti di clienti più interessati alla tecnologia”. È stato proprio Gernot Döllner, CEO di Audi, a spiegare una scelta che fa storcere il naso a molti nostalgici.