Zak Brown: “La Formula 1 deve bilanciare il suo ecosistema, McLaren iridata entro il 2020”

Credits: © McLaren Press Area

Zak Brown in un’intervista rilasciata alla testata Financial Times condivide la propria percezione dello stato attuale della Formula 1, con la speranza che Liberty Media riporti l’equilibrio all’interno della categoria.

La sperequazione tra i budget e le risorse dei vari team, nonostante sia vitale per il funzionamento dello sport, secondo Brown è eccessiva.  In più il fatto che numerosi eventi storici siano in pericolo instaura un circolo vizioso che costringe i tifosi a rinunciare al biglietto per il costo troppo elevato. Non si tratta esclusivamente di una questione legata alla spettacolarità: per sostenere le opere di restauro e i deal-salasso con la FOM per i rinnovi, i prezzi aumentano e automaticamente le tribune si svuotano.

“In Formula 1 si vede che la prima parte della griglia dispone di grandi risorse, ma man mano che si va indietro nella griglia, ci sono team con grosse difficoltà finanziarie. Abbiamo circuiti che non possono più permettersi di organizzare i gran premi, anche se sono eventi in buono stato. Inoltre abbiamo molti fans che non riescono ad andare a vederli a causa dei prezzi alti che gli autodromi devono richiedere”. 

Zak Brown, servendosi di una metafora, ha paragonato la F1 a un habitat, parlando di “ecosistema”: “Dobbiamo ribilanciare l’ecosistema, al fine di far funzionare bene la Formula 1 per tutte le persone coinvolte”.

Il 45enne statunitense è subentrato nel mese di novembre in qualità di direttore esecutivo McLaren, mirando al ritorno di un main sponsor per la squadra inglese dopo le travagliate dispute interne e il lungo digiuno di successi. La ricerca di nuovi contributi continuerebbe il processo iniziato da Ron Dennis, disponibile a vendere la compagnia una volta risollevata economicamente, ma Brown ha preferito indirizzare il discorso sugli obiettivi strettamente legati ai risultati in pista.

Il goal principale è tornare iridati entro il 2020, in attesa di compiere il balzo promesso per quest’anno. “Mi sorprenderebbe se non trovassimo alcun contributo commerciale nel 2017. La vendita? Decidano gli azionisti. Non sarei sorpreso se tra 10 anni indossassi ancora una uniforme McLaren a un gran premio” ha concluso.