Curiosità dalla F1 Wurz dice no alla Manor, ma non esclude un ruolo da manager in F1 per il futuro 20 Novembre 2015 Anna Polimeni © WEC Il 10 Novembre scorso, tramite un tweet, Alex Wurz aveva annunciato il suo ritiro dal mondo delle corse; ma si sa, con questo ambiente non si chiude mai del tutto. Infatti nelle ultime settimane, il pilota austriaco, è stato accostato ad un possibile ruolo da Team Principal alla Manor. Per questo, appena colta la notizia dell’addio alle piste, il nuovo proprietario Fitzpatrick non ha perso tempo per proporre il ruolo all’ex pilota: dopo le dimissioni di Booth e del direttore sportivo Lowdon alla fine di Ottobre. Tuttavia, l’ex campione ha prontamente declinato l’offerta affermando che “non è il momento giusto”. “Mi sto muovendo in una nuova direzione per il mio futuro, quindi non è la scelta giusta in questo momento– spiega Wurz– ho deciso di non accettare e continuare seguendo i miei piani originali, non voglio scendere nei dettagli”. Wurz appenderà il casco al chiodo questo weekend, alla fine delle Endurance Final Series in Bahrain; dopo una carriera che lo ha visto salire due volte sul gradino più alto del podio di Le Mans e prendere parte a 69 gran premi con la Benetton, la McLaren e la Williams. L’austriaco non è nuovo a ruoli dirigenziali: al momento, oltre a gareggiare nel campionato Endurance per la Toyota, Wurz è presidente della GPDA e membro dell’advisor board per la Williams; senza dimenticare il suo impegno per i vari progetti riguardanti la sicurezza portati avanti dalla FIA. Per quanto riguarda i prossimi mesi, il 40enne vuole portare avanti i progetti già iniziati ma, un possibile incarico da manager in F1 non è da escludere da qui a qualche anno: “Forse. Sarebbe davvero una bella sfida e sin dall’infanzia ho sempre amato le nuove sfide.” ha dichiarato Wurz. Tags: 2015, Alexander Wurz, Graeme Lowdon, John Booth, Stephen Fitzpatrick Continue Reading Previous Formula 1, Hakkinen: «Kimi Raikkonen deve essere più veloce e lo sa»Next Montezemolo: «Nel 2010 scegliemmo Alonso, aveva più esperienza di Seb»