Wolff: “Motore Ferrari? Norme chiare, poco da lamentarsi”

wolff 2020

Credits: Autosport.com

I risultati delle prime tre gare non potrebbero parlare più chiaro: un solo podio per la Ferrari, nella gara 1 di Zeltweg, poi un doppio zero e un misero sesto posto in Ungheria.

Per un avvio mondiale peggiore bisogna risalire al lontano 2009, quando la F60 incassò ben tre zeri in altrettante gare. Poi, con gli sviluppi, quella sciagurata macchina si tolse la soddisfazione di qualche podio, più la vittoria di Raikkonen a Spa. Ma quello era un mondiale per così dire  ‘normale’, ossia il tempo per recuperare, da una gara all’altra, c’era eccome. Questo del 2020, invece, è un campionato frenetico: cominciato tardissimo e con Gran Premi compressi nell’arco di poche settimane. Ci si domanda, dunque, quanto sarà il tempo per arginare un deficit apparso enorme, considerata anche l’onta del doppiaggio subìta dalle SF1000 a Budapest. Che, per carità, è un tracciato corto, ma solo dodici mesi fa, con la SF90, finire doppiati sembrava fantascienza. 

Anche i dati sulla velocità massima sono raccapriccianti. Nelle due gare di Spielberg, le SF1000 hanno vagato attorno alla decima piazza in qualifica, mentre lo scorso anno Leclerc non ebbe problemi a siglare la pole, perdendo poi la gara di un soffio. Mattia Binotto ha criticato le direttive tecniche, che avrebbero tarpato le ali al super-motore Ferrari. Una tesi che ha fatto imbestialire Toto Wolff: “È una storia di m… dire che le norme tecniche hanno condizionato la Ferrari. Lo scorso novembre, a Austin, ci fu un chiarimento in materia di power unit. Per cui la questione è semplice: se sei dentro le regole, non c’è da preoccuparsi”.

FRECCIATE

Wolff ha lanciato anche una stilettata nei confronti dei rivali principali, tra cui la Red Bull. Dipinta come la principale antagonista della Mercedes dopo i test di Barcellona, la RB16 si è rivelata più ‘capricciosa’ e complessa del previsto. I guai tecnici ci sono stati – ricordiamo il doppio ritiro di gara-1 in Austria – e le manovre pirotecniche di Verstappen per domare la vettura sul bagnato mentre Hamilton gli rifilava agevolmente più di 1″ parlano da sole. In gara, poi, alla RB16 manca ancora molto per insidiare le rivali tedesche e solo il talento dell’olandese può sopperire a certe carenze. “Tutto questo è un po’ ironico – infierisce Wolff – Se siamo a questo livello, noi come Mercedes, è perché qualcuno lo scorso anno ci ha sollecitati a spingere, piuttosto che sederci sugli allori. Abbiamo alzato il nostro livello, e ora ci ritroviamo dominanti su ogni pista. Sono stati i nostri rivali a spingerci a farlo”.