Wolff: “Bottas non è un fenomeno”
Il team principal della Mercedes Toto Wolff ha affermato facendo un paragone con Max Verstappen e Lewis Hamilton, che il suo pilota Valtteri Bottas “non è di certo un fenomeno”
Questo astio nei confronti di Valtteri Bottas arriva dopo cinque anni di legame con la Mercedes e lo stesso Toto Wolff, che lo ha voluto nel suo team nel 2017 per sostituire il Campione del Mondo Nico Rosberg ritiratosi a fine stagione 2016, nel 2021 però è arrivato anche il turno del finlandese che ha deciso di lasciare le Frecce d’Argento per unirsi all’Alfa Romeo in sostituzione del suo connazionale Kimi Raikkonen.
Nel corso delle ultime cinque stagioni il finlandese è stato in Mercedes molto spesso, per non dire sempre, il pilota numero due di supporto a Lewis Hamilton, non riuscendo mai a battere il sette volte campione del mondo nel corso di una stagione ma l’apice della sua “caduta in Mercedes” è avvenuto nel 2021 quando fin dall’inizio non è riuscito a stare al passo sia del suo compagno di squadra e sia del rivale della Red Bull Max Verstappen, assistendo come spettatore alla lotta per il titolo tra i due.
IL RUOLO DI VALTTERI
Il suo attuale team principal nonché Toto Wolff, ha ammesso che sebbene sia abbastanza bravo per essere il prossimo anno protagonista con l’Alfa Romeo, il 32enne non è allo stesso livello degli attuali due piloti contendenti al titolo iridato. Difatti al portale speedweek ha ammesso: “Potrà portare avanti la squadra [Alfa Romeo], ma non è certo un fenomeno come Lewis o Max, cosa molto rara, ma ultimamente in Turchia, ad esempio, ha guidato meglio di loro due”.
In casa Mercedes però il prossimo anno ci sarà il britannico George Russell che affiancherà il connazionale pluricampione del mondo, e in molti si aspettano che l’attuale pilota della Williams non si limiti a fare da secondo ma lotti contro Lewis Hamilton, alla luce di ciò che è stato visto ad oggi. Che George ci riesca o meno però non interessa al team principal, con la priorità per l’austriaco che un sia un uomo squadra: “Deve giocare per la squadra. Con noi, la squadra è la stella, non un singolo membro”.