vettel 2019 suzuka

Credits: @sebvettelnews

Solo parole positive quelle che Vettel spende per la pista di Suzuka, teatro delle sue cavalcate solitarie ai tempi della Red Bull, ma mai terra di conquiste per la Ferrari dell’era ibrida

Non è una settimana facile quella che per la Ferrari porta al Gran Premio di Suzuka. A causare i grattacapi non è la competitività della SF90, che anzi da quattro weekend è il riferimento assoluto, ma la gestione dei due “galli nel pollaio” Vettel e Leclerc, problema che nasce proprio dalla competitività della vettura. Tutti i limiti della gestione delle due prime guide sono emersi nello scorso Gran Premio di Russia, dove la cervellotica strategia di concedere la scia e poi invertire le posizioni a gara in corso ha fatto implodere ogni chance di conquistare una doppietta ampiamente alla portata.

Prima di sbarcare in Giappone, Vettel cerca di focalizzarsi sul magico feeling che ha con la pista giapponese. Nonostante nell’era ibrida Suzuka non sia mai stata troppo generosa col tedesco, all’epoca della Red Bull Vettel qui ha fatto incetta di vittorie: suoi sono stati i trionfi del 2009, 2010, 2012 e 2013. Nell’anno in cui mancò la vittoria, il 2011 (in cui tagliò il traguardo in terza posizione), Seb potè “consolarsi” con la conquista del secondo titolo mondiale.

SUZUKA CHE PASSIONE

“Suzuka mi piace perché è vecchio stile, ed è uno dei pochi tracciati della vecchia scuola a non avere subito modifiche nel corso degli anni ha spiegato il ferrarista, alludendo al layout del tracciato, rimasto fedele alla configurazione a forma di “otto”.

“Magari qualche modifica l’hanno fatta dagli Anni Novanta, ma da quando vengo io qui la pista è rimasta la stessa – ha proseguito – Il circuito è velocissimo e combina un insieme di curve fantastiche, soprattutto nel primo settore. Il posto è magnifico, i fans giapponesi li adoro. Mi piace anche il Giappone, penso che meriti una visita. Purtroppo veniamo qui una volta sola all’anno, ma ogni volta che ci corriamo è sempre divertente. Speriamo che la macchina si comporti nel modo che auspichiamo, così questo posto sarà ancora più dolce per noi”.

La Ferrari è chiamata a invertire una spiacevole tendenza, che non la vede vincere sul circuito di Suzuka dal lontano 2004. Allora fu Michael Schumacher a vincere la corsa giapponese. Da allora, Suzuka è stata terra di conquista solo per McLaren, Renault, Red Bull e Mercedes.