Una Formula 1 con sempre meno sorpassi

Credits: Press Area Pirelli

Se una monoposto è più veloce di un’altra generalmente sorpassa, in realtà non è sempre così. Oggi per sorpassare una vettura deve essere molto più veloce altrimenti rischia di rimanere dietro, perché?

Una delle problematiche che più sta attanagliando la Formula 1 in quest’ultima fase dell’era ibrida è la mancanza di sorpassi. In particolar modo nel 2020 la cifra di sorpassi per gara è calata notevolmente rispetto all’annata precedente (31,4 contro 38,9). Sono diverse le cause che hanno portato a questo. In primis il ruolo dell’aerodinamica delle monoposto che non permette alle vetture retrostanti di seguire se non nettamente più veloci. Ma sono presenti anche altre motivazioni che stanno dietro a ciò come la supremazia Mercedes o il fatto che Alfa Romeo, Haas e Williams non sono mai state in grado di unirsi alla lotta del midfield.

Il record di sorpassi in un GP degli ultimi quattro anni è stato stabilito all’Hockenheimring nel 2019, in una gara molto caotica segnata dalla pioggia. È pur vero che una gara con molti sorpassi non significhi forzatamente che sia entusiasmante, e Monaco ne è una dimostrazione. Però è di certo una componente che in questo senso aiuta a non annoiare e a mantenere l’interesse non solo dello spettatore, ma anche del pilota che di certo vorrebbe sempre più attività in pista.

COME SI PUÒ OVVIARE AL PROBLEMA?

Secondo alcuni driver la situazione potrebbe essere diversa se ci fossero pneumatici più degradanti che obbligherebbero a un maggior numero di pit stop. Tuttavia una più attenta analisi (effettuata da Auto Motor und Sport) evidenzia come più fermate ai box non si tramutino obbligatoriamente in più manovre di sorpasso. Per esempio sia nel GP dedicato al 70° anniversario della Formula 1 che nel GP di Ungheria ci sono stati rispettivamente 41 e 45 pit stop ma poi solo 22 e 26 sorpassi. Al contrario il GP di Stiria e il GP del Portogallo hanno visto appena 21 e 25 pit stop ma ben 47 e 58 sorpassi.

Max Verstappen è convinto invece che se fosse ridotto il peso delle monoposto tutto sarebbe reso più facile. “Sappiamo tutti qual’è il problema: è praticamente impossibile sorpassare con queste vetture, almeno nella maggior parte dei circuiti in cui corriamo“, ha detto l’olandese. Si apre così un’altra questione legata ai tracciati. Tralasciando il Mugello e Imola le cui piste sono strette per le attuali Formula 1, e Monte Carlo per la posizione che occupa; Barcellona, Melbourne e Abu Dhabi non sono di certo adattate al sorpasso dato proprio la loro conformazione.

Si tratta di far combaciare due componenti. Si potrebbero scegliere circuiti che più si prestano alle caratteristiche di queste monoposto o si potrebbero modificare quest’ultime. Difatti con i nuovi regolamenti che entreranno in vigore nel 2022 si avrà una rivoluzione aerodinamica che ha l’intento di agevolare proprio i sorpassi. C’é da chiedersi se questo basterà o se sarà un buco nell’acqua.