Todt su Sulayem: “Sapevo che personaggio fosse”

Todt calendario 2021

Credits: Jean Todt Official Twitter

Da Jean Todt a Mohammed Ben Sulayem, cosa è cambiato all’interno della FIA? E chi è che dice tutta la verità sulla questione ? Scopriamolo insieme

A distanza dei cambiamenti avvenuti all’interno della FIA, Ben Sulayem attacca il suo predecessore, Jean Todt, accusandolo di come alcuni conti dell’amministrazione non “tornassero”. Un accusa particolarmente grave da parte del presidente, che arriva direttamente alle orecchie di Jean Todt. L’ex presidente infatti, di fronte a delle dichiarazioni di questa portata, decide di difendersi parlando apertamente ai microfoni della stampa. Il messaggio è chiaro da parte di Jean Todt: le accuse sono completamente infondate, e a spiegarlo sono le dinamiche raccontate da lui stesso nelle sue dichiarazioni.

In particolare, l’ex presidente si difende dall’accusa di Ben Sulayem che racconta di aver dovuto affrontare un debito di oltre 20 milioni di euro. “Quando me ne sono andato, c’erano piu di 250 milioni di riserva. Sarò chiaro. Ogni anno i conti sono stati ampiamente redditizi, tranne gli ultimi due anni segnati dalla crisi del Covid 19, che la Federazione avrebbe dovuto portare avanti. Quando sono arrivato nel 2009, c’erano solo 40 milioni di euro, nonostante la FIA avesse appena ceduto i diritti commerciali della Formula 1, qualche anno prima. Quando me ne sono andato il budget era quasi triplicato, con nuove molte competizioni.”

Sotto la critica dell’attuale presidente però, non ci sarebbero solo i conti mancanti, ma anche il processo sull’halo lasciato in sospeso dalla sua amministrazione. “E’ vero che abbiamo lasciato un contenzioso in sospeso quando me ne sono andato, il processo dell’halo, ma non è stato completamente spazzato sotto il tappeto. E’ stato ampiamente documentato e supervisionato dai nostri servizi , l’abbiamo presentato al Senato e al Consiglio Mondiale prima che me ne andassi e l’attuale presidente ha addirittura partecipato a quella riunione. Ad oggi , quando sento queste parole, non sono sorpreso. Sapevo chi era il mio successore, conosco il personaggio