Throwback Thursday: i precedenti di Fernando Alonso a Silverstone

Credits: Renault Press Area

Lo storico circuito britannico di Silverstone per Fernando Alonso è stato teatro sia di azioni sottotono sia di alcuni sontuosi successi. Due vittorie, tre secondi posti un terzo posto e un ritiro, questo il bilancio delle imprese qui compiute dallo spagnolo. Tutto comincia nel 2001 con un esordio in terra inglese in sedicesima posizione, a tre giri dalla vetta. Nel 2003 l’impresa britannica di Fernando Alonso prosegue con un ritiro dovuto ad un problema al cambio mentre il pilota era in lotta per la settima posizione. Week-end in salita nel 2004, quando in qualifica fa segnare il 6° tempo, ma viene retrocesso di 10 posizioni per aver sostituito il motore. In gara riesce a recuperare sei posizioni, concludendo decimo in scia della Sauber di Massa. Il primo spiraglio di sole a Silverstone per Alonso spunta nel 2005. Nell’anno del suo primo titolo mondiale, lo spagnolo conquista la pole e in gara chiude secondo alle spalle di Montoya su McLaren. L’anno dopo regala a Fernando Alonso un successo regale con la sua dodicesima pole position e la terza vittoria di fila nella stagione 2006.

Ancora a podio nel 2007 dopo lo scatto dalla terza casella. L’iberico domina Q1 e Q2, ma nella parte finale della qualificazione viene preceduto da Lewis Hamilton e Kimi Raikkonen. In gara riesce a scavalcare Hamilton grazie ad un’ottima strategia e ad una sosta rapidissima, balzando così in prima posizione, che poi perderà a vantaggio di Raikkonen. Gara anonima con la Renault del 2008, sesto in qualifica e sesto a fine gara, una corsa sul bagnato per giunta rovinata da un assetto sbagliato. Gran Premio ancora incolore nel 2009 per Alonso, che parte decimo e taglia il traguardo per quattordicesimo.

Disastro 2010: lo spagnolo parte 3° ma viene subito infilato da Kubica e Rosberg. Prova inoltre a resistere all’attacco del compagno di squadra Massa, ma questa lotta sfocia in un contatto che comprometterà la gara del brasiliano. Alonso chiude 14°, dopo aver scontato un drive through. La penalità gli è stata assegnata causa di un sorpasso ai danni di Kubica al 16° giro, compiuto effettuando un taglio di chicane senza la restituzione della posizione all’avversario. Acuto asturiano nel 2011 con la vittoria, dopo un digiuno iniziato dalla gara coreana del 2010. Partito terzo, mantiene il sangue freddo all’inizio della gara su pista bagnata, approfitta dei problemi di Vettel durante la sosta e balza al comando della gara, per poi costruire un gap di 16 secondi. A fine gara si festeggia Alonso, giunto a quota 27 vittorie come Jackie Stewart. Il resto della stagione, tuttavia, sarà molto amaro perché conterà quello di Silverstone come unico successo dell’annata. Nel 2012 Alonso si deve accontentare di un secondo posto alle spalle di Webber.

Gara più interessante nel 2013. Alonso si qualifica decimo ma si schiera in nona posizione grazie alla retrocessione di Paul Di Resta. Protagonista delle qualifiche è lo scarso grip, del quale si lamentano entrambi i piloti Ferrari. Ancora una volta Alonso è chiamato alla grande rimonta, e riesce a portarla a compimento. Una gara mozzafiato combattuta a suon di riflessi, aggressività e un po’ di fortuna per aver evitato l‘esplosione della posteriore sinistra, cosa che ha invece compromesso le gare di molti altri piloti. Lo spagnolo chiude terzo, a 21 punti dal ritirato del giorno, Vettel. Nel 2014 Alonso parte dal fondo a causa di un errore strategico al muretto, tuttavia riesce ad attirare i riflettori sulla sua grande rimonta che, malgrado la macchina poco competitiva, si dimostra di grande effetto. Il momento clou arriva con uno scontro fra titani: il duello tra Alonso e Vettel per la quinta posizione, condito da un diverbio via team-radio in cui Vettel, forse un po’ troppo bacchettone e lagnoso, criticherà le uscite dell’avversario dai track-limits e le manovre estreme per difendersi, mentre Alonso segnalerà di aver visto il tedesco con il DRS aperto dove non era consentito. Alla fine, dopo una difesa indiavolata da parte dello spagnolo con un problema all’ala posteriore, la spunta Vettel, ma Alonso e i suoi fans possono ritenersi orgogliosi di tale impresa, una lotta per l’onore combattuta con un problema che per un soffio non causava il ritiro dalla gara.