Analisi della redazione Formula 1 Test Bahrain Test invernali Formula 1 2022, a che punto della preparazione sono i team? 14 Marzo 2022 David Bianucci Credit: Pirelli Press Area I test invernali di Formula 1 lasciano sempre molti dubbi. Non si conoscono i carichi di carburante, né tantomeno le mappature dei motori, e quindi i tempi registrati sono solo parzialmente indicativi Tuttavia qualche informazione dai test di Barcellona e soprattutto da quelli della scorsa settimana in Bahrein si può trarre. Proviamo a fare una fotografia dello “stato tecnico” delle scuderie, iniziando da quelle apparse subito competitive fino a quelle più in difficoltà. Iniziamo dunque il “toto-griglia” con le favorite. Red Bull, Ferrari e Mercedes: un podio… per tre Red Bull: dopo qualche giornata di studio ha sfoderato negli ultimi giorni del Bahrein quella che pare la configurazione definitiva. Gli esiti sono veramente notevoli. Verstappen ha stampato il tempo migliore e la vettura è sembrata perfettamente equilibrata. Basta per considerare il team di Horner come quello da battere nel prossimo fine settimana. Ferrari: la regina dei test, sia a Barcellona che in Bahrein. Nessun problema di affidabilità, una vettura piantata per terra e a suo agio sia sulle curve veloci che nei tratti lenti. Il fenomeno del porpoising è stato affrontato e parzialmente risolto grazie a ben tre tipi di fondo provati a Sakhir. Simulazioni gara consistenti e tempi competitivi anche nel “time attack” fanno ben sperare. Mercedes: sconcertante la decisione di portare solo in Bahrein la configurazione aerodinamica definitiva. Il progetto è molto ambizioso e c’era bisogno di testarlo a fondo. Invece la W13, ricca di soluzioni molto innovative, è ancora tutta da sviluppare. Nonostante sia forte il sospetto che non sia stata sfruttata a pieno la potenza del motore le parole molto caute di Hamilton paiono sincere. Il centro gruppo: sorprese positive e negative dei test invernali di Formula 1 McLaren: speravano, a Woking, di essere nel primo gruppo. E magari ci sono come prestazioni, perché a Barcellona la McLaren ha mostrato un comportamento più che lusinghiero. Solo che a Sakhir, con temperature alte e una conformazione del circuito molto severa, sono apparsi gravi problemi ai freni. Già le prese d’aria miniaturizzate comparse durante la presentazione avevano lasciato perplessi. Le ore sprecate ai box per sistemare l’impianto frenante hanno evidenziato un errore progettuale che, se confermato, avrebbe del clamoroso. La maggiore delusione dei testi invernali, una grande incognita in vista del primo Gran Premio. Alpha Tauri: la solita sorellina della Red Bull, meno estrema ma non priva di soluzioni interessanti, come quelle fiancate spioventi e un posteriore investito di aria da trasformare in carico aerodinamico. Ottimi tempi e grande affidabilità sia per Gasly che per Tsunoda. Stai a vedere che nel centro gruppo spunteranno proprio le corna del torellino di Faenza? Alpine: una configurazione del motore rinnovata, scelte aerodinamiche coraggiose… ma un’affidabilità che ancora preoccupa il neo TP Otmar Szafnauer. La sensazione è che il vero potenziale dei rosa-blu non lo vedremo a Sakhir, ma un po’ più avanti. Aston Martin: presa in giro per le dimensioni “curvy” delle pance, la verdona in realtà non ha per niente sfigurato durante i test invernali. E forse arriva al primo gran premio dell’anno più preparata di altre scuderie più “disinvolte”. Durante l’annata sarà importante anche la capacità di sviluppo, ed è vero che altri progetti sembrano più “fecondi”. Ma intanto tra cinque giorni Vettel e Stroll avranno in mano una vettura che funziona. First stop: Bahrain!#BahrainGP 🇧🇭 #F1 pic.twitter.com/e3nipQiIpb — Formula 1 (@F1) March 14, 2022 Le ultime file: quanta voglia di sovvertire i risultati dei test invernali! Williams: dopo anni di vetture convenzionali a Grove hanno finalmente liberato la fantasia. Con fiancate piccolissime e un’aerodinamica molto spinta la scuderia orfana del suo fondatore non ha solo fatto da cavia per la Mercedes. Ha anche mostrato un buon potenziale. Forse è l’anno buono per rivedere un nome glorioso riaffacciarsi tra le prime dieci? Alfa Romeo: non va per niente male, la vettura del quadrifoglio. Solo che per ammissione dello stesso Vasseur tanti e tali sono stati i problemi di affidabilità che c’è il rischio concreto di non vedere arrivare al traguardo né Bottas né Zhou. E sarebbe un peccato, perché il progetto è promettente. Haas: chi ci capisce qualcosa è bravo. In difficoltà durante i test insieme alle altre squadre, ha stampato tempi impressionanti nelle poche ore percorse da sola. La macchina è nata bene, ma la rinuncia al budget russo potrebbe penalizzare enormemente le possibilità di sviluppo durante l’anno. E lasciare Schumacher e Magnussen a lottare per le ultime due posizioni come purtroppo è accaduto durante l’anno scorso. Tags: 2022, Test Formula 1 2022 Continue Reading Previous Vettel spiega il suo nuovo casco contro la guerraNext Lewis Hamilton: perché è sparito dopo l’ultimo GP del 2021?