Team di F1 ha rescisso il contratto col suo sponsor russo: ora dovrà pagare questa cifra astronomica per risarcirlo
Team di F1 ha rescisso il contratto col suo sponsor russo: ora dovrà pagare questa cifra astronomica per risarcirlo.
Finale thrilling di stagione. Mondiale piloti e costruttori riaperti, un team di F1 rescinde con uno sponsor russo. Ma dovrà risarcirlo.
Sta succedendo di tutto in questa pazza seconda parte di stagione. Quella che sembrava una passerella per Max Verstappen, sta diventando un calvario. L’olandese già pregustava il quarto Mondiale di fila (resta sempre favorito) quando la RedBull ha cominciato a scricchiolare. Ora annaspa, persa dei suoi problemi, ma non solo.
Sì perché nel frattempo la McLaren, nonostante tanti rimpianti, è cresciuta a dismisura, ora è laa macchina più performante, più veloce. Migliore. Norris nonostante le partenze sbagliate (non ha chiuso mai il primo giro primo da pole-man) sogna il Mondiale, Piastri sta incantando tutti, il sorpasso dei Papaya nel Mondiale Costruttori è stato effettuato.
Con un Verstappen così, sogna perfino la Ferrari, anche se a Baku s’è dovuta accontentare del secondo posto. Le rosse potrebbero essere la variante impazzita di questo Mondiale, soprattutto se dovessero restare davanti a Verstappen ma dietro le McLaren.
Senza dimenticare le Mercedes, altro ago della bilancia di questo finale di stagione tutto da vivere. Verstappen resta favorito, ha pur sempre 59 punti di vantaggio su Norris, ma è un vantaggio che per nessuno lo mette al riparo da clamorosi sorpassi.
Due anni di battaglie
Al di là dell’evento sportivo, continua a tenere banco anche una storia lunga due anni, in pratica dall’invasione della Russia in Ucraina. Proprio nel 2022 la Haas ha deciso di licenziare Nikita Mazepin, interrompendo i rapporti con Uralkali, principale sponsor di Banbury.
Fin qui niente di assurdo. Ma la storia cambia nel momento in cui il team britannica non ha restituito i soldi che Uralkali in precedente gli aveva dato. Apriti cielo, la battaglia era scontata, visto che si sta parlando di dieci milioni di euro.
Attacco e contrattacco
Uralkali ha chiesto che tutto il materiale Haas sia sottoposto a embargo, fino alla produzione, le auto. Alla fine ha vinto proprio lo sponsor russo, così Haas è stata costretta a saldare il debito prima della confisca del materiale e il divieto di gareggiare nel Gran Premio di Zandvoort, ecco perché ha potuto correre anche a Monza.
Il tribunale ha respinto tutta la difesa di Haas, nuovamente sconfitta. Non è la prima volta che la scuderia britannica viene coinvolta in cause legali. Perfino l’ex team principal, Gunther Steiner, li ha portati in tribunale per commissioni non pagate e uso non autorizzato della sua immagine. Ma questa è un’altra storia il cui finale deve essere ancora scritto.