Studio rivela dato allarmante: ecco come e quanto gli automobilisti si distraggono con i nuovi sistemi di guida assistita
Un recente studio ha dimostrato quanto e come gli automobilisti si distraggono con i nuovi sistema di guida assistita, lanciando un dato allarmante che potrebbe far rivalutare tutto quanto.
La maggior parte degli incidenti che avvengono ogni giorno, sono per la poca attenzione che il guidatore presta all’unica cosa che dovrebbe fare quando accende il proprio veicolo, cioè guidare. In molti casi però questo non avviene, in quanto gli autisti sono impegnati anche in attività secondarie.
L’utilizzo dello smartphone è purtroppo ai primi posti, così come il mangiare, il bere, il truccarsi, il guardare la radio, ecc. sono tra i fenomeni maggiormente registrati. Ogni volta che un guidatore distoglie lo sguardo dalla strada o lascia il volante per fare altro è a forte rischio incidente, in quanto i riflessi non saranno pronti al 100%.
Un recente studio ha dimostrato tra l’altro che anche i nuovi sistemi di guida assistita sono causa di disattenzione per gli autisti. Sveliamo i risultati allarmanti raccolti da questa indagine.
I sistemi di guida assistita: cosa sono
Prima di parlarvi di questo studio è bene fare chiarezza. Cosa si intende per sistemi di guida assistita? Altri non sono che sistemi elettronici che aiutano il guidatore in più scenari quando si trova nel suo autoveicolo, dalla guida fino a momenti di vera emergenza.
Questi dispositivi, implementati su vari modelli di ultima generazione possono essere svariati, come per esempio il sensore di parcheggio, la frenata automatica d’emergenza, l’avviso di cambio di corsia, rilevamento della sonnolenza e del livello di attenzione, telecamere per la retromarcia e così via. È palese intuire come lo scopo ultimo dei vari ingegneri dell’automotive è quello di restituire un veicolo che guidi in autonomia ma per il momento bisognerà “accontentarsi” di questi primi optional.
L’esito dello studio
Se da una parte questi sistemi di guida assistita sono di notevole aiuto nella sicurezza del guidatore, dall’altra, secondo i risultati emersi dagli studi effettuati dall’Insurance Institute for Highway Safety, dimostra il contrario, in quanto i volontari che si sono sottoposti a questo esperimento, nel corso delle settimane hanno dimostrato di distrarsi in maniera molto più frequente.
Lo studio è stato svolto alla guida della Volvo S90 del 2017 e della Tesla Model 3 del 2020, dimostrando come all’inizio i guidatori abbiano seguito le varie indicazioni di promemoria che gli venivano mostrati sullo schermo ma che con il passare dei giorni, quando prendevano maggiore familiarità con questi dispositivi non solo ne approfittavano per svolgere azioni secondarie, distogliendo l’attenzione dalla guida, ma in seguito rispondevano anche con meno prontezza ai segnali di avviso. Dopo aver analizzato tutto questo, Alexandra Mueller, ricercatrice senior presso l’IIHS e autrice principale dello studio ha asserito che i sistemi di guida assistita sono di notevole aiuto per cercare di convincere i guidatori a modificare le loro azioni negative che commettono alla guida: “Tuttavia, sono necessarie migliori misure di sicurezza per garantire che il cambiamento comportamentale si traduca effettivamente in una guida più attenta”, ha concluso la ricercatrice.