Steiner contro Andretti: “Nessuno l’ha invitato”

Andretti Steiner

© Haas F1 Team Media Center

Guenther Steiner è da sempre contro l’entrata di Andretti in Formula 1, sia per una questione di competizione, sia perché ritiene che non sia “stato invitato nel club”

La questione di Andretti in Formula 1 è stata a lungo oggetto di dibattito e Steiner ha sentito di dover dare la sua opinione. L’entrata dell’ex pilota in Formula 1 è stata contrastata qualche mese fa dai piani alti, nonostante l’appoggio del presidente Ben Sulayem. Eppure lo scetticismo ha continuato a diffondersi nell’ambiente fino a rendere Guenther Steiner protagonista.

L’ex team principal della Haas ha chiarito che l’errore è stato fatto nel rendere tutto pubblico. Il fatto che nessuno abbia proposto a Andretti di unirsi al Circus ha reso anche plausibile la risposta negativa.Tuttavia non è la prima volta che Steiner dice la sua sull’ingresso di Andretti, poiché già non era d’accordo quando ancora lavorava per la sua scuderia. Oggi è ancora poco convinto della cosa.

Inoltre al tempo era una competizione dettata dal fatto che si trattasse a quel punto di un secondo team americano nel paddock e questo chiaramente non era ben visto. Dirlo pubblicamente è stata la ciliegina sulla torta, perché ora l’ “umiliazione” è diventata più grande. “Quando vuoi entrare in una cosa così grande, non puoi renderla pubblica. Prima ti ci incontri, ci ceni, poi lo dici. Alla fine è come unirsi a un club. Se il club non vuole allora bisogna rispettarlo”, ha spiegato Steiner.

Per entrare in “club” bisogna lavorare per bene

Parla per esperienza infatti il bolzanino che sa bene cosa significhi dover fare un passo indietro. Conosce tutti gli sforzi e il lavoro di preparazione perché sa cosa ha dovuto passare prima di ottenere la licenza da team principal al tempo.  “Non sapete quanto lavoro di preparazione ho fatto prima di ottenere la licenza, prima che dicessero di sì. C’erano telefonate a tutti, ai loro figli, nipoti”, ha ricordato. “Incontrarli serve a spiegare qual è l’idea dietro. Non bisogna insistere, ma bisogna spiegare su cosa si lavora e su cosa si fa per ottenerlo”.

L’ingresso degli americani in Formula 1 fu finalmente un successo e infatti, un decennio dopo, mantengono il loro posto. È vero che forse nessuno l’avrebbe previsto, ma la verità è che il suo arrivo – della Haas, ndr. – ha avuto conseguenze positive alla fine. Nonostante il licenziamento dello stesso Steiner. “Io non ho fallito, ha avuto il successo che serviva, perché alla fine devi far credere alla gente che non li deluderai”, si è congratulato così con se stesso. “Stefano all’epoca era il capo. Abbiamo ottenuto il motore della Ferrari ed è grazie a quello che abbiamo ottenuto anche fondi. Il team americano è stata una cosa buona per loro e abbiamo rispettato i patti già nella prima gara. Quindi tutti sono stati felici”.

Francesca Luna Barone