Sebastian Vettel, l’ultimo regalo alla Ferrari di Marco Mattiacci

10.10.2014-  Marco Mattiacci (ITA) Team Principal, Scuderia Ferrari

È durato appena sette mesi il regno di Marco Mattiacci in Ferrari, un tempo che non è passato inosservato a causa delle numerose rivoluzioni interne che hanno colpito da molto vicino il Cavallino Rampante. Fin dall’inizio della sua avventura in Rosso, quella di Fernando Alonso ha preso le sembianze di un’ombra persecutrice, fino ad innalzare Sebastian Vettel a barlume di speranza futura. Il romano, che verrà ricordato più per quello che ha messo alla porta Fernando Alonso, ha però fatto un bel regalo al Cavallino Rampante: prima di lasciare gli ormeggi ha portato a Maranello Sebastian Vettel, un lavoro ampiamente portato avanti dal suo predecessore, Stefano Domenicali. Dando uno sguardo ai risultati, il tedesco sembra l’uomo giusto per risollevare le sorti di un Cavallino zoppicante, ma tutto dipenderà dagli uomini della Rossa se, e quando, saranno in grado di mettere nelle mani del quattro volte campione del Mondo una macchina all’altezza.

«Sono convinto che queste piccole mosse pagheranno nel futuro. Ho visto le foto dei test di Abu Dhabi, con Sebastian che si trovava già nel box della Ferrari e posso dire di essere stato molto soddisfatto di averlo portato a Maranello, dove sicuramente porterà nuovo entusiasmo», ha assicurato Mattiacci. Ora bisogna pensare al futuro della Rossa però: «Auguro ad Arrivabene il meglio, è una persona molto preparata e sono convinto che otterrà i risultati che si aspettano da lui. Non ho rimorsi a riguardo della mia esperienza da Team Principal. È stato un periodo molto significativo che ho vissuto con grande entusiasmo».

Ha continuato Mattiacci: «Non mi sento di aver fatto un fallimento. Mi sento come una persona che ha lavorato per la Ferrari per 15 anni, non per appena sette mesi. E questo è un grande privilegio. Sono una delle poche persone che hanno avuto il privilegio di lavorare al servizio di un’azienda molto speciale e questo, nessuno potrà portarmelo via». Eppure la storia d’amore tra il manager romano e la Formula 1 è finita, come si dissolve una bolla di sapone: «Sa quello che si dice? Quello che non ti uccide ti rende più forte», ha concluso.