Schumacher migliora. «Giornalisti lasciate l’ospedale». La richiesta della famiglia

Sembra davvero essere passato il momento più brutto per Michael Schumacher. Come i tifosi e gli appassionati gli avevano chiesto a gran voce, l’ex pilota di Formula 1 è riuscito ad ottenere anche la 92esima vittoria, la più importante, quella per la vita. Nonostante il sette volte campione del mondo sia tenuto ancora in coma farmacologico, dopo la grave caduta con gli sci dello scorso 29 dicembre, il tedesco starebbe rispondendo positivamente alle terapie. In questo lungo trascorso, Schumacher è stato operato per ben due volte al cervello per ridurre i danni causati dal violento impatto con una roccia sulle nevi di Meribel, proprio mentre stava andando in soccorso della figlia di un amico che era caduta. L’ultima Tac effettuata all’ex pilota avrebbe mostrato una lenta ripresa della situazione cerebrale, anche se non è ancora possibile stabilire tempi di recupero. La notizia più importante della giornata è che la telecamera che Michael montava sul casco stava registrando. Le immagini racchiuse nella GoPro di Schumacher, unite a quelle del telefonino del turista 35enne, potrebbero ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente avvenuto otto giorni fa.

Domani toccherà alla Procura fare luce sulla questione. Per mercoledì 8 gennaio alle ore 11.00, Patrick Quincy, procuratore della Repubblica di Albertville, terrà una conferenza stampa a riguardo dell’incidente che ha visto coinvolto il sette volte iridato di Formula 1. La Gendarmeria starebbe ancora raccogliendo tutte le prove per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente.

Se nei giorni scorsi, oltre alla visita di Philippe Streiff, ex pilota di Formula 1 costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente avvenuto nel 1989, Schumacher ha ricevuto una lettera anche dall’eterno rivale Mika Hakkinen, per la prima volta da quando il sette volte campione del mondo è entrato in ospedale a parlare è stata Corinna Schumacher, moglie del tedesco, che ha rotto ufficialmente il silenzio chiedendo a media e tifosi di lasciare la struttura ospedaliera per permettere ai medici di lavorare con l’adeguata calma evitando loro troppa pressione mediatica, invocando il diritto alla privacy per lei e per i suoi cari.

Il punto più dolente di tutta questa intricata storia riguarda quello delle responsabilità. Secondo Edward Bougins, avvocato del Tribunale di Grenoble specializzato nel risarcimento danni alle persone, ha lasciato intendere come la colpa sia da imputare direttamente ai gestori degli impianti sciistici di Meribel, in quanto nel punto di caduta di Schumacher non erano evidenziati segnali sulla pista per avvisare del pericolo di rocce affioranti dalla neve.