«Schumacher in coma anche per mesi», il parere di un neurochirurgo tedesco
Michael Schumacher potrebbe rimanere in coma per alcune settimane, per mesi forse. Almeno questa è la visione del quadro clinico dato dal professor Uwe Kehler, capo del dipartimento di neurochirurgia dell’ospedale Asklepios di Amburgo. Come praticamente tutti, tifosi, giornalisti e addetti ai lavori, Kehler sta seguendo con grande interesse la vicenda che ha drammaticamente colpito Michael Schumacher e tutta la sua famiglia, che nonostante i pochi miglioramenti, non può ancora ritenersi fuori pericolo. Ieri, il 3 gennaio, il tedesco ha festeggiato il suo 45esimo compleanno, chiuso in rianimazione e ancora in coma indotto.
Secondo il professore tedesco, come ha spiegato alla Bild, il risveglio di Schumacher potrebbe rivelarsi come una lunga attesa: «Generalmente trascorrono 3 o 4 settimane da quando un paziente con un quadro clinico così grave possa essere svegliato – ha commentato Kehler – In certi casi il risveglio viene fatto gradualmente, alcune volte accade anche che il paziente non si svegli correttamente». Ha continuato il professore: «In un grave trauma cranico come quello di Schumacher le prime ore e i primi giorni sono fondamentali ed estremamente critici per la salute del paziente, ma necessari per capire come procedere. Nel caso di risposta positiva, si può pensare di ridurre la pressione intracranica e successivamente svegliarlo dal coma».
Di differente opinione è Philippe Decq, neurochirurgo parigino, che intervistato dalla radio francese RMC Sport, ha spiegato come il momento più critico nel recupero di Schumacher deve ancora venire: «Dopo una lesione celebrale grave come quella del pilota tedesco, se il paziente non da segni di risveglio entro le prime tre settimane, dal punto di vista medico, è qualcosa di molto pessimista».