Sainz, Leclerc e non solo: tutti pazzi per gli scacchi!

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Credits: Ferrari Press Area

Competitivi dentro e fuori la pista, Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr. uniti dalla passione comune per gli scacchi. Ma non sono gli unici…

Nell’immaginario collettivo quella di un pilota di Formula 1 è una vita frenetica e senza soste. Nella realtà dei fatti però, tra spostamenti e pause tra le sessioni i protagonisti del Circus devono fare i conti con lunghe e a tratti tediose attese. Se molti si rifugiano nella tecnologia per passare il proprio tempo, altri invece preferiscono metodi più tradizionali. E’ questo il caso di Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr, i due piloti Ferrari uniti dalla passione per gli scacchi.

Dopo le battaglie in pista, durante i tempi morti di un weekend infatti il duo della Scuderia di Maranello può essere trovato rinchiuso in qualche anfratto alle prese con pedoni, regine, alfieri, cavalli e re. “In realtà gli scacchi mi sono sempre piaciuti – ha dichiarato Leclerc ai microfoni di Autosport – ero appassionato già da bambino. Credo che fosse durante i giorni dedicati ai media d’inizio anno, io e Carlos non sapevamo cosa fare. Lui mi ha visto giocare su un app e ha deciso di scaricarla a sua volta. Durante la prima parte dell’anno siamo impazziti: abbiamo iniziato a sfidarci e non abbiamo mai smesso”.

Anche Lando Norris è a conoscenza della passione dell’ex compagno di squadra: “Carlos adora le sue partite con Charles. Credo di averlo battuto nella nostra prima partita, poi io ho smesso. Potrei sbagliarmi, ma sono sicuro che mi accuserebbe di mentire”. Più volte durante l’anno lo spagnolo ed il monegasco sono stati catturati nel mezzo di una delle loro sfide. “La sera è piuttosto bravo – prosegue Leclerc – ad esempio quando siamo di ritorno dalle gare. Durante il giorno invece sono io il più forte”. 

GLI ALTRI DEL CLUB

Leclerc e Sainz non sono però gli unici ad avere una passione per gli scacchi. Anche il giovane pilota della Haas Mick Schumacher sembra entrato nel tunnel della scacchiera, cosa che, per sua stessa ammissione, è avvenuta quasi per caso. “Abbiamo sempre avuto una scacchiera a casa – ha dichiarato Mick – giocavamo ogni tanto ma mai sul serio. Io e Kai giocavamo molto a backgammon. Una volta dimenticammo la plancia di gioco e l’unica cosa che avevamo a disposizione era una scacchiera. Per un po’ abbiamo continuato alternando i giochi, adesso invece giochiamo quasi esclusivamente a scacchi”.

Gli scacchi per il figlio del Kaiser sono stati un riparo sicuro dallo stress della prima stagione nella Massima Serie. “All’inizio perdevo molto, poi ho capito le meccaniche più profonde del gioco e ho iniziato a vincere. Credo che questo tipi di passatempo siano utili per ricaricare le batterie, soprattutto quando c’è bisogno di rimanere concentrati per lunghi periodi di tempo. Durante i fine settimana bisogna sempre essere mentalmente preparati per qualsiasi tipo di sfide”.