Sainz e il rapporto con la F1-75: “È stato frustrante”

Sainz F1-75

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Dopo un 2021 in cui ha stupito tutti per capacità di adattamento, per Carlos Sainz e la F1-75 non è stato amore a prima vista. È lui a spiegarci i motivi

Il bilancio al termine del primo anno con la Ferrari per Carlos Sainz è stato più che positivo, con un quinto posto in campionato, davanti al compagno Charles Leclerc. Risultati eccellenti che, però, all’inizio del 2022 sono venuti a mancare. Se il monegasco ha mostrato fin da subito un’ottimo feeling con la neonata F1-75, dall’altro lato del box Sainz non se la passava altrettanto bene. Ora, a stagione quasi conclusa, ci ha pensato proprio lui a fugare ogni dubbio, nel corso di una lunga intervista rilasciata ad Autosport.

Il nativo di Madrid ammette che la situazione non era affatto piacevole: “Nel 2021 sapevo dove era il limite della vettura. Invece quest’anno mi sono ritrovato a più di due decimi. – ha detto – È stato frustrante, perché era la prima volta che avevo una monoposto che mi permetteva di lottare per la vittoria“. Sainz spiega che ha cercato di ovviare al problema attraverso varie modifiche: “Ho provato tanti tipi di setup, ma la maggior parte erano sbagliati. Non è stato facile, perchè non essendoci più i test devi sperimentare durante i weekend di gara“. All’improvviso in Canada è arrivata la svolta tanto attesa: “Ho cambiato il mio stile di guida. Ho dovuto rendere naturale un modo di guidare che per me tale non era, il che richiede parecchio tempo“.

Nonostante il gran miglioramento ottenuto, Sainz afferma di non sentirsi ancora pienamente a suo agio alla guida della Rossa numero 55

Il trend dal post Montreal è nettamente migliorato, tant’è che in Gran Bretagna è riuscito a centrare sia la prima pole position che la prima vittoria della sua carriera. Lo spagnolo, a questo punto, è entrato più nel dettaglio riguardo cosa esattamente ha dovuto correggere per risultare più competitivo. “Si trattava soprattutto di un certo tipo di velocità in curva dove Charles faceva meglio di me. – continua – Può capitare nella carriera di un pilota che non si faccia nulla ma si è subito veloci. Altre volte invece pensi di aver fatto un buon tempo sul giro, ma poi lo confronti con gli altri e scopri che non è abbastanza“.

Concludendo l’intervista il pilota della Rossa svela che, invece di poter adattare l’assetto secondo le proprie esigenze, è stato lui stesso a doversi abituare alle caratteristiche della monoposto: “In epoca di budget cap e con regolamenti semplici come quelli attuali, si ha poca libertà di giocare con l’assetto“. Tuttavia, nonostante la crescita compiuta, Sainz sente ancora di non essere al 100% delle sue possibilità: “Non è ancora la vettura che vorrei, non riesco ancora a guidare in modo naturale. Però a differenza di inizio stagione, so che se metto tutti i tasselli a posto, posso giocarmela“, conclude.