ricciardo ferrari

Credits: Renault Sport F1 Press Area

Il contratto dell’attuale pilota Renault è in scadenza, ma la Ferrari ha fatto la sua scelta: piuttosto che due prime guide, è meglio una seconda guida come Sainz. La McLaren pare quindi la destinazione più logica per l’australiano

Il nome del pilota che affiancherà Sebastian Vettel è ormai deciso (anche se non ancora ufficiale) e si tratta di Carlos Sainz. Secondo i media iberici, i colloqui tra l’entourage del pilota madrileno, figlio d’arte, e la casa di Maranello sarebbero già avviati da settimane, rigorosamente tramite videochiamata. Un approccio, quello della Ferrari verso Sainz, resosi necessario quando le speranze di mantenere l’attuale line-up Vettel-Leclerc cominciavano a vacillare irrimediabilmente, di fronte alle proposte del Cavallino e i puntuali rifiuti del tedesco, che riteneva quasi un’offesa la firma di un contratto annuale a cifre sensibilmente ridotte rispetto a quelle percepite fino a quest’anno.

In questo intricato ‘gioco delle sedie’, ancora una volta, il grande escluso dalla Ferrari è quindi Daniel Ricciardo. Anche due anni fa, l’australiano si era mosso in orbita Maranello, forte delle due vittorie con cui aveva battezzato la stagione 2018. Ma la presenza di Vettel e la volontà di Marchionne, che spingeva per un pilota cresciuto nel vivaio Ferrari (Leclerc, appunto), allontanarono il pilota di Perth. “Chiedete a loro perché non si è avverato il contratto… Spero però ci siano altre occasioni, in futuro, per approdare in Ferrari: la mia carriera, in fondo, è ancora relativamente lunga” commentò Ricciardo a fine 2018. Rimandando, in cuor suo, di due anni il secondo tentativo di presentarsi in rosso.

RAGIONE E FOLLIA

L’australiano operò quindi, nell’estate di quell’anno, una scelta che a molti parve scellerata ma che letta con gli occhi di adesso poteva davvero rivelarsi un’astuta e lungimirante mossa per accaparrarsi un sedile di Maranello per il 2021. Daniel abbandonò la Red Bull per quello che all’epoca era il miglior team di seconda fascia, ossia la Renault. Economicamente, ci ha guadagnato: da Enstone, gli sono stati offerti più di 20 milioni annui, cifre che Helmut Marko non era disposto a sborsare. Ma soprattutto, la mossa Renault avrebbe permesso all’australiano di tornare disponibile sul mercato nel 2020, non appena – secondo i suoi calcoli, oggi avveratisi – si fosse liberato un sedile presso la Mercedes o la Ferrari.

Stando alla Red Bull, Ricciardo avrebbe corso vari rischi: il motore Honda rappresentava ancora una grossa incognita, ma soprattutto un nuovo biennio con Verstappen avrebbe rischiato di farlo naufragare, complice anche il maggior supporto che i bibitari avrebbero riservato all’olandese. Il rischio era dunque di ritrovarsi in una posizione poco appetibile per la Ferrari in vista del 2021.

LA VARIABILE IMPAZZITA

C’era però una variabile con cui Ricciardo non aveva fatto i conti: ed è proprio Carlos Sainz. La scorsa stagione si sono create in un certo senso le condizioni ideali che hanno fatto propendere Maranello per la scelta dello spagnolo in caso di addio di Vettel. Leclerc si è infatti affermato come l’indiscusso re di Maranello, tanto che per lui è stato sfornato un contratto con estensione fino al 2024! La Ferrari poteva anche scegliere la via dell’aggressività, e puntare su un’altra prima guida, ossia Ricciardo. Ma evidentemente la posizione consolidata di Leclerc – e la conseguente volontà di tutelarne la leadership interna – ha spinto per una scelta conservativa, e che mette al sicuro da faide intestine stile Alonso-Hamilton.

Sarà lo stesso Sainz, per altro, da cui dipenderà il futuro di Ricciardo, che potrebbe ritrovarsi a ereditare proprio quel sedile della McLaren (dall’anno prossimo, motorizzata Mercedes) che il pilota iberico lascerà vacante a fine 2020.