Ricciardo e AlphaTauri: l’obiettivo è crescere insieme
Per Ricciardo, AlphaTauri rappresenta l’occasione per crescere ancora come pilota e per supportare il team in un percorso di crescita e sviluppo
Il mese scorso, poco prima della pausa estiva, la Formula 1 è stata scossa da una notizia a cui molti non erano del tutto preparati: la sostituzione di Nyck De Vries da parte di Daniel Ricciardo. L’australiano, che aveva lasciato il mondo delle corse ed era tornato in casa Red Bull come pilota di riserva, ha avuto modo di rimettersi in gioco entrando a far parte del team AlphaTauri, accanto al giovanissimo Yuki Tsunoda. Un’occasione che Ricciardo non si è lasciato scappare e che ha intenzione di sfruttare fino in fondo.
Dopo essere tornato operativo, il pilota australiano ha potuto sfruttare il mese di pausa per trarre le prime conclusioni e guardare un po’ più in là, approfondendo che cosa possa o meno riservargli il futuro. Del resto, Ricciardo arrivava da una separazione con McLaren non troppo felice. Gli ultimi anni insieme al team erano stati piuttosto duri, complici le scarse prestazioni della monoposto, che avevano influito non poco sull’umore di tutto il team. Tuttavia, la parentesi McLaren non ha impedito agli uomini Red Bull di tenere il pilota sotto osservazione e di contattarlo prontamente non appena concluso il contratto con la scuderia di Woking.
IL RITORNO DEL SORRISO, MA CON I PIEDI PER TERRA
Famoso per essere sempre sorridente, nonostante le difficoltà incontrate in pista, Ricciardo è stato entusiasta di poter tornare a correre in Formula 1. E lo ha dimostrato proprio durante il suo primo weekend di rientro: “Ho veramente deciso di godermi tutto“, aveva sottolineato al termine della gara. “Anche le sessioni con i media…ce n’erano tanti. Penso di aver scherzato dicendo che mi sentivo come se avessi appena vinto un mondiale, c’era così tanto interesse. Era qualcosa che si doveva semplicemente assorbire e godersi“.
La prima gara dopo l’assenza dal paddock è stata per Ricciardo come una boccata di aria fresca. Per l’australiano, è stato tutto caotico ma allo stesso tempo entusiasmante. Nonostante il 13° posto, Ricciardo si è detto felice dell’occasione che gli si era presentata: “La maggior parte delle volte siamo motivati solo dal risultato e la nostra felicità è dettata dal fatto che otteniamo un podio o meno. Ma essere felice senza nemmeno i punti, è il modo in cui voglio correre adesso“.
Nonostante tutto, Ricciardo è anche consapevole delle difficoltà e del lavoro che dovrà affrontare insieme al team per permettere ad AlphaTauri di essere sempre più competitiva. Al momento, il team di Faenza non ha dato prova di grandi successi, anche se si sono visti dei piccoli miglioramenti. Nella seconda parte di stagione dovrebbero arrivare nuovi aggiornamenti che potrebbero permettere a team e piloti di vedere segnali promettenti in termini di prestazioni e risultati.
“So che avrò ancora molto da imparare con la monoposto. L’ho visto anche durante la gara in Ungheria. Non avevamo fatto molti long run, e la domenica probabilmente ero sempre un po’ indietro. Stavo ancora imparando qualcosa sulla vettura, sul carburante e sulla gestione degli pneumatici. Entrando in gara, sapevo che sarebbe stato complicato“. Tuttavia, secondo Ricciardo da quel momento in poi le cose sono andate via via migliorando e anche il suo feeling con la monoposto è diventato sempre più solido.
RICCIARDO TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO
L’australiano sempre ora essere molto motivato a supportare la scuderia in questo processo di miglioramento, tanto da non voler affrontare il tema della rottura con McLaren. Intervistato dai media proprio in merito a questo argomento, Ricciardo aveva commentato: “Con tutto il rispetto, ma non voglio più entrare nel dettaglio. Penso che anche durante il primo anno alla McLaren, più o meno durante la pausa estiva, avessi imparato che probabilmente entravo sempre troppo nei dettagli. E dovevo cambiare approccio“.
Nonostante tutto, un po’ scherzosamente, Ricciardo ha anche voluto paragonare i suoi primi anni in McLaren con la sua prima esperienza in AlphaTauri. Oggi come allora, l’obiettivo è quello di far funzionare le cose. Con la scuderia di Woking si era raggiunto un punto di rottura, in cui non tutti i tasselli erano al proprio posto. Osservazione che Ricciardo ha fatto nel modo più onesto e trasparente possibile: “Forse ci sono cose che funzionano bene con altri piloti“. L’importante, ora, è mettere la testa al presente e imparare quanto più possibile sulla vettura. Cosa che l’australiano sta cercando di fare, trovando l’equilibrio tra la propria esperienza e quella maturata da Tsunoda all’interno del team.
“Penso che l’esperienza che ho sia certamente importante. Per la maggior parte, si è sempre trattato di piloti molto giovani. Avere qualcuno che non solo è stato nell’ambiente per così tanto tempo, ma che ha anche guidato con altre squadre aiuta probabilmente a riflettere di più sulle cose. Io ci proverò e, immagino, forse li aiuterò a pensare un po’ più fuori dagli schemi. […] Ho sentito quasi come se ci fosse curiosità su ciò che provo, su ciò che pensavo e su come possono imparare e crescere. Sono relativamente una piccola squadra. Sarà divertente implementare alcune nuove cose“.
LE SENSAZIONI PER IL GRAN PREMIO D’OLANDA
Tra pochi giorni, Ricciardo tornerà in pista in occasione della tappa di Zandvoort, casa di Max Verstappen. Questo appuntamento segnerà la ripresa della seconda parte della stagione e l’australiano non vede l’ora di poter tornare a correre in pista. “Penso di essere fisicamente in ottima forma“, ha dichiarato. “Penso anche mentalmente. Mi sembra più facile arrivare così al fine settimana, ci sono meno domande a cui rispondere“.
Il circuito olandese, infatti, è famoso per essere molto duro in certi punti, mettendo a dura prova il collo dei piloti. Tuttavia, l’australiano non sembra essere preoccupato e, anzi, aspetta con ansia la possibilità di potersi finalmente chiudere dentro all’abitacolo, pronto per studiare la monoposto e tornare a dare battaglia in pista.